Papa Francesco ha oggi incontrato i dirigenti e gli operai delle acciaierie di Terni, nel 130esimo anniversario della fondazione dello stabilimento umbro. Le sue parole sono state ovviamente dedicate al delicato tema del lavoro. Francesco come già in altre occasioni ha ribadito come la crisi economica di cui siamo tutti vittime è la conseguenza di un sistema che ha messo al centro un idolo che si chiama denaro. Per affrontare questa crisi, ha spiegato, bisogna usare gli strumenti della creatività e della solidarietà: “La creatività di imprenditori e artigiani coraggiosi, che guardano al futuro con fiducia e speranza. E la solidarietà fra tutte le componenti della società, che rinunciano a qualcosa, adottano uno stile di vita più sobrio, per aiutare quanti si trovano in una condizione di necessità”. Il lavoro, ha detto Francesco, è una realtà essenziale per la società per le famiglie e per i singoli. Il valore primario del lavoro è il bene della persona, “perché la realizza come tale, con le sue attitudini e le sue capacità intellettive, creative e manuali. Da qui deriva che il lavoro non ha soltanto una finalità economica e di profitto, ma soprattutto una finalità che interessa l’uomo e la sua dignità. E se manca il lavoro questa dignità viene ferita! Chi è disoccupato o sottoccupato rischia, infatti, di essere posto ai margini della società, di diventare una vittima dell’esclusione sociale. Tante volte capita che le persone senza lavoro – penso soprattutto ai tanti giovani oggi disoccupati – scivolano nello scoraggiamento cronico o peggio nell’apatia”. Questa sfida, ha concluso, interpella tutta la comunità cristiana, e l’impegno primario è sempre quello di ravvivare le radici della fede e dell’adesione a Cristo: “La fede sposta le montagne! La fede cristiana è in grado di arricchire la società grazie alla carica di fraternità concreta che porta in sé stessa. Una fede accolta con gioia, vissuta a fondo e con generosità può conferire alla società una forza umanizzante. Pertanto, siamo tutti chiamati a cercare modi sempre nuovi per testimoniare con coraggio una fede viva e vivificante. Cari fratelli e sorelle non smettete mai di sperare in un futuro migliore. Non lasciatevi intrappolare dal vortice del pessimismo! Se ciascuno farà la propria parte, se tutti metteranno sempre al centro la persona umana, con la sua dignità, se si consoliderà un atteggiamento di solidarietà e condivisione fraterna, ispirato al Vangelo, si potrà uscire dalla palude di una stagione economica e lavorativa faticosa e difficile”.



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