Oggi, venerdì 30 maggio, è la giornata nazionale della Previdenza, occasione utile per sapere di più su un tema sul quale troppo spesso c’è (e si fa) confusione, oltre a rimanere territorio poco esplorato dai giovani appena entrati nel mondo del lavoro. Non tutti infatti conoscono la possibilità di una previdenza complementare di ultima generazione (al posto di lasciare il TFR in azienda come succedeva, per esempio, ai nostri padri). Il sito ufficiale dell’evento cerca dunque di fare chiarezza, informando con un linguaggio diretto e da non addetti ai lavori. Nell’articolo esplicativo si parla di cinque bugie che ostacolano l’adesione alla previdenza complementare, ma su tutti il principale aspetto viene individuato nel problema demografico. Nel comunicato si legge: “Ecco che la prima ‘bugia’’ da sfatare può suonare così: ‘Chi pensa alla pensione? Sono giovane ho tempo!’. Nulla di più sbagliato! I dati italiani sulla speranza di vita a 65 anni (elaborazione ISTAT, proiezioni.scenario medio) rappresentano un mondo nel quale tale speranza di vita è passata da poco più di 10 anni (nel 1872) ad oltre i 25 anni (previsti nel 2062). Si pone dunque un problema di rischio pensionistico in quanto sia il sistema a ripartizione che a capitalizzazione presentano delle complessità in termini sia di equilibrio che di livello di prestazioni erogate”. Si parla dunque di “salvadanaio consapevole” al fine di “costruire una pensione aggiuntiva o di scorta”. Qui, invece, l’articolo integrale. 




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