Respinto il ricorso presentato dall’ordine degli architetti, il Tar del Lazio ha stabilito che dal 30 giugno tutti i professionisti dovranno dotarsi di Pos obbligatorio. In pratica architetti, artigiani, commercianti e altri ancora dovranno avere la macchietta per i pagamenti con bancomat o carta di credito per importi superiori ai 30 euro. La richiesta degli architetti dunque non è stata ritenuta valida in quanto, si legge nella sentenza, “il Decreto impugnato sembra rispettare i limiti contenutistici e i criteri direttivi fissati dalla legge”, legge che ordina che “i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazioni di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito”. L’obbligo del Pos arriva con il chiaro intento ormai sempre più ritenuto inevitabile di favorire l’uso di moneta elettronica contro l’uso del contante ma anche per poter tracciare i pagamenti, insomma essere sicuri che i pagamenti siano fatti in regola con la legge e il fisco. Era proprio contro quest’ultima voce che si erano scagliati gli architetti, dicendo che la tracciabilità dei pagamenti già si fa oggi con bonifico elettronico, mentre invece l’obbligo del Pos è “una vera e propria gabella medioevale impropriamente e ingiustamente pagata a un soggetto privato terzo, le banche, che, oltretutto, non svolgono alcun ruolo, nel rapporto tra committente e professionista”. Un bonifico, viene detto ancora, costa la metà del pagamento con il Pos.