Un prestito previdenziale per risolvere una volta per tutte la questione dei lavoratori esodati, rimasti senza stipendio e senza pensione dopo le modifiche apportate dalla riforma Fornero. E’ questo il provvedimento a cui starebbero pensando i ministeri del Lavoro e dell’Economia insieme all’Inps e al governo. Come scrive oggi La Repubblica, al lavoratore potrebbe essere anticipata ogni mese una parte della sua pensione, con l’impegno che poi verrà restituita a rate e senza interessi. Sembra che al momento si sta immaginando un assegno mensile da circa 750 euro. Come ha spiegato di recente il ministro Poletti a margine dell’assemblea della Cna, “sono 32.100 gli esodati che effettivamente potranno godere delle salvaguardie”. Rientreranno nelle tutele anche le categorie specifiche “che sono i lavoratori che hanno cessato la loro attività con contratti a termine. Prima erano compresi nelle salvaguardie solo quelli a tempo indeterminato”, ha aggiunto. Al momento, secondo le tabelle dell’Inps, la platea dei salvaguardati ha raggiunto le 162.130 unità.



E’ stato accolto positivamente il prolungamento di un anno della salvaguardia per i lavoratori esodati che prevede “32.100 nuove persone salvaguardate”, come annunciato dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Nella giornata di ieri, infatti, il Governo ha depositato in commissione Lavoro della Camera un emendamento alla proposta di legge arrivata dai deputati di maggioranza e opposizione: si tratta del sesto intervento di salvaguardia ed estende le tutele di dodici mesi, dal gennaio del 2015 al gennaio del 2016. “Il ministro Poletti ha preso un impegno legato appunto al prolungamento dei salvaguardati. Poi in legge di stabilità cercheremo di fare ancora di più”, ha detto a Labitalia il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, a margine del Festival del Lavoro dei consulenti. “Fermo restando – ha aggiunto – che è importante cominciare a distinguere perché il termine esodati viene usato a sproposito. Gli esodati sono una cosa, le persone che hanno perso il posto di lavoro dopo che l’aumento dell’età pensionabile era già stato deciso sono un’altra. Sono persone in difficoltà, dobbiamo cercare di aiutarle ma non possiamo continuare a chiamare tutti esodati perché se no facciamo confusione”. Anche la Cgil valuta positivamente il prolungamento di un anno della salvaguardia, “ma non si può continuare a rinviare una soluzione strutturale del problema”, ha commentato la segretaria nazionale Vera Lamonica. “Migliaia di persone restano nell’ansia e nell’incertezza – ha detto ancora – per questo è necessario garantire le condizioni di accesso al pensionamento vigenti prima della legge Fornero a coloro che hanno perso il lavoro o firmato un accordo di esodo in una data precedente all’entrata in vigore di tale norma”. “Purtroppo, con il rinvio alla legge di stabilità, peraltro con precisazioni poco rassicuranti del ministro Poletti – ha concluso Lamonica – si conferma il vecchio metodo e si procede senza avere un quadro esatto né dei numeri della platea né delle risorse necessarie, peraltro sempre sovrastimate, come dimostra il fatto che questa ulteriore salvaguardia è coperta dai risparmi delle precedenti”.

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