Oggi potrebbe essere il giorno decisivo per il via libera del decreto riguardante la riforma della Pubblica amministrazione da parte della commissione Affari costituzionali della Camera. Il testo potrebbe quindi passare all’esame dell’aula dove non si esclude la discussione di nuovi emendamenti da parte dei partiti. Dopo dovrà passare all’approvazione del Senato. In attesa non ci sono solamente i lavoratori della scuola nati nel 1952 e penalizzati dalla riforma Fornero. Il ministro dell’Istruzione Giannini aveva infatti fatto capire che la soluzione al problema avrebbe potuto aprire le porte all’assunzione di 4.000 giovani nella scuola.
Mentre il Governo Renzi ha varato una nuova salvaguardia per gli esodati e si prepara a risolvere anche il problema di insegnanti e lavoratori della scuola penalizzati dalla riforma Fornero, Domenico Pesenti, Segretario generale della Filca, Federazione italiana lavoratori costruzioni e affini, sindacato aderente alla Cisl, si schiera in favore dell’obbligatorietà della previdenza complementare, con contributo a carico dell’impresa. Un modo di certo per rendere più cospicue le pensioni, destinate in futuro a diventare più basse.
Sono circa 4.000 gli insegnanti e i membri del Personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola che attendono con ansia l’approvazione del decreto riguarda la riforma della Pubblica amministrazione. Il Governo Renzi vi ha infatti inserito un emendamento teso a risanare la situazione determinata dalla riforma Fornero delle pensioni, che di fatto ha impedito a molti lavoratori della scuola di andare in quiescenza perché il governo dei tecnici si era dimenticato che l’anno, per il settore scolastico, inizia il 1° settembre e non il 1° gennaio. Dopo mesi di battaglie, i lavoratori riuniti sotto la bandiera “Quota 96” dovrebbero finalmente poter andare in pensione. Sempre che il decreto in questione venga convertito in legge. Il termine in questo senso scade il 24 agosto. Attualmente il testo della legge è all’esame della commissione Affari costituzionali della Camera. In effetti vi sono alcuni articoli che non riguardano la vicenda “Quota 96” che sembrano avere un profilo di incostituzionalità e dunque bisognerà esaminare e lavorare bene sul testo per evitare problemi di approvazione. La speranza è che non ci siano intoppi o forme di ostruzionismo parlamentare in questo mese che manca al termine necessario alla conversione in legge da parte del Parlamento.