Mentre in Europa le cronache continuano a narrare di una Fiat-Chrysler sempre più impegnata in trattative per la cessione delle sue quote (l’altro giorno è stato il turno del Financial Times, secondo cui il Lingotto sarebbe coinvolto in una maxioperazione internazionale che porterebbe Fca a fondersi con Psa per sfondare sui mercati d’Oriente e nelle Americhe), John Elkann e Sergio Marchionne sono stati a trovare Matteo Renzi nella sua residenza di Premier: scopo della visita a Palazzo Chigi, la presentazione della nuova Jeep Renegade.
Mentre i vertici del Lingotto hanno riaffermato la loro volontà di perseguire a investire nel nostro Paese – a dire il vero non hanno mai detto diversamente… – Matteo Renzi ha dichiarato che il 26 settembre sarà “a Detroit a visitare gli stabilimenti Fiat Chrysler”. Ho deciso, ha spiegato Renzi, “di andare prima negli Usa per dire che siamo orgogliosi di essere italiani che lavorano in America. Subito dopo andrò a Melfi e dirò che noi italiani siamo i più bravi”.
Renzi ha ringraziato Marchionne ed Elkann, perché ”ci hanno illustrato la qualità di questo importante investimento”, la produzione della Jeep Renegade a Melfi, “che porta un marchio americano in Italia”. Alla presentazione c’erano anche tre operai dello stabilimento lucano, che hanno poi illustrato a Renzi le caratteristiche degli esemplari Jeep esibiti a palazzo Chigi.
I tre operai di Melfi hanno poi comunicato il loro entusiasmo: “Hanno puntato su di noi e siamo carichi di entusiasmo, ce la faremo”; “stiamo producendo la Punto e non è un grande periodo produttivo; questa iniziativa dà nuova linfa ai quasi diecimila lavoratori occupati nello stabilimento e ai principali fornitori”.
Nel frattempo, si diceva in apertura, continua il walzer delle indiscrezioni circa il futuro finanziario di Fca, il Financial Times pare voce più autorevole di Manager Magazin che (vedi articolo precedente) parlava dell’interesse della Volkswagen. Con questa operazione ipotizzata con Psa, Fca diverrebbe il quinto gruppo mondiale, ma un portavoce del gruppo ha già frenato: non ci sono contatti, parliamo con tutti di singoli progetti.
Evidentemente però, stando a queste indiscrezioni, Fca è attore davvero protagonista nel mercato se i suoi competitors ne sono così attenti allo sviluppo. È presto comunque per parlare di trattative. Quello che, invece, pare interessante è la rottura degli indugi di Matteo Renzi. Finalmente il Premier rompe il silenzio ed esce allo scoperto su Fca: la crescita dell’industria in Italia, e dell’industria dell’auto, ha bisogno di un governo più attivo e protagonista dei precedenti, rei – anzi – del processo di desertificazione industriale di questo Paese. Ma sarà davvero capace il giovane Premier di invertire la rotta?
In collaborazione con www.think-in.it