Il 2013 ha fatto registrare un crollo delle nuove pensioni liquidate, anche a seguito della stretta prevista dalla riforma Fornero. Lo ha fatto sapere il commissario straordinario dell’Inps, Vittorio Conti, in occasione della relazione annuale dell’ente alla Camera. Per i dipendenti privati, il calo delle nuove pensioni liquidate è del 32% per le pensioni di anzianità e anticipate e del 57% per la vecchiaia, una pesante flessione causata soprattutto “dall’elevazione del requisito di anzianità contributiva” e “dall’innalzamento dell’età pensionabile” stabilito appunto dalla riforma Fornero. Non va meglio per i dipendenti pubblici, le cui pensioni di anzianità, anticipate e di vecchiaia subiscono un crollo del 50% rispetto al 2012 a causa “dell’innalzamento dei requisiti di accesso”. Conti ha infatti spiegato che l’età media di ingresso al pensionamento di anzianità/anticipata è di 61 anni, con un’anzianità contributiva pari in media a 39,6 anni, “mentre per le nuove pensioni di vecchiaia l’età media dei titolari alla decorrenza è di 65 anni con un’anzianità contributiva media pari a 32,4 anni”. Infine i lavoratori autonomi, per i quali si registrano incrementi del 23,7% per le pensioni di anzianità e anticipate e del 12,1% per quelle di vecchiaia, “dovuti a un effetto di trascinamento della disciplina antecedente la riforma Monti-Fornero”.



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