Essere di sinistra, mi hanno insegnato, vuol dire combattere una ingiustizia, non conservarla. E’ questo il contenuto della lettera che oggi il capo del governo Matteo Renzi ha inviato agli iscritti al suo partito. Come si sa infuria la guerra tra governo e sindacati, ma anche una guerra tuta interna al Pd, in cui la sinistra bersaniana rifiuta la riforma del lavoro che il governo stesso sta preparando. Al centro della disputa l’abolizione dell’articolo 18, che la Cgil e la sinistra del partito difendono strenuamente. “C’è chi trova soluzioni provando a cambiare e chi organizza convegni lasciando le cose come sono. Anche nel Pd c’è chi vuole cogliere la palla al balzo per tornare agli scontri ideologici e magari riportare il Pd del 25%. Noi no”, dice ancora Renzi nella sua lettera. La vecchia guardia, dice Renzi, sta cercando di tornare: ci accusano di essere di destra ma noi non facciamo la foglia di fico a loro. Il prossimo 29 settembre, annuncia, alla direzione del Pd presenterà il testo completo del Job Acts: “Dobbiamo attirare nuovi investimenti  perché senza nuovi investimenti non ci saranno posti di lavoro e aumenteranno i disoccupati. Ma dobbiamo anche cambiare un sistema ingiusto che divide i cittadini in persone di serie A e di serie B e umilia i precari” conclude.



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