Il giudizio di Susanna Camusso sulla scelta del Governo di rinviare la flessibilità pensionistica è duro. Per il leader della Cgil, l’annuncio di Renzi significa solo una cosa: nel 2016 si farà una riforma delle pensioni a costo zero, scaricando l’onere della flessibilità solo sui lavoratori. Camusso lancia anche l’allarme sugli esodati, dato che l’intervento del Governo per una nuova salvaguardia non è certo. In tutto questo, ha aggiunto la sindacalista, si dimostra che il Governo non ha realmente intenzione di sbloccare il mondo dell’occupazione giovanile.



Anche la Uil contesta la decisione annunciata da Matteo Renzi di rinviare ogni decisione sulla flessibilità pensionistica al 2016. Domenico Proietti, Segretario Confederale del sindacato, parla di “errore gravissimo”, perché con questa mossa il Governo continua a penalizzare i lavoratori con più di 62 anni, che potevano avere una possibilità di andare  prima in quiescenza, e i giovani che non vedono aprirsi sbocchi occupazionali.



Dura presa di posizione di Annamaria Furlan contro l’annuncio di Matteo Renzi della volontà del Governo di non inserire la flessibilità pensionistica nella Legge di stabilità. “Non si può rinviare al 2016 la controriforma della riforma Fornero, abbiamo bisogno subito già nella Legge di stabilità di un segnale importante”, ha detto il Segretario generale della Cisl, ricordando che l’intervento sarebbe una risposta per le imprese, per i giovani e per tutti i lavoratori.

C’è delusione in molti italiani, che speravano in un intervento di riforma delle pensioni con la Legge di stabilità. In particolare tra i cosiddetti lavoratori precoci, che dopo oltre 40 anni di lavoro non possono andare in pensione se non hanno raggiunto l’età minima anagrafica richiesta dalla legge Fornero. Uno di loro ha deciso di scrivere a Matteo Renzi stamane, esprimendo il proprio disappunto e spiegando che alle prossime elezioni si ricorderà della promessa non mantenuta da parte del Premier.



Doccia fredda per molti italiani in attesa di novità sulla riforma delle pensioni. Matteo Renzi, infatti, intervenendo ieri sera a Che tempo che fa, ha detto che il Governo non ha ancora trovato la soluzione per consentire ai cittadini di andare in pensione “un paio di anni prima”. Il Premier ha spiegato che modificare il sistema pensionistico è possibile solo quando ci sono numeri chiari. Per questo, “proporremmo una soluzione nel 2016, quando in numeri saranno chiari”. Dunque non ci sarà un intervento con la Legge di stabilità. Vedremo se ci saranno misure per gli esodati e su Opzione donna.

Comincia una settimana molto importante in tema di previdenza. Giovedì, infatti, il Governo Renzi è pronto ad approvare la Legge di stabilità. E stando alle promesse al suo interno ci saranno misure per gli esodati, per la flessibilità pensionistica e per Opzione donna. Le attese per molti italiani, dopo diversi giorni di ipotesi e congetture, stanno per concludersi. C’è però chi teme un “brusco risveglio” e si prepara quindi a manifestare proprio alla vigilia della presentazione della manovra. La rete dei comitati degli esodati, infatti, ha indetto per il 14 ottobre una manifestazione presso la sede del ministero dell’Economia e delle finanze, dalle ore 14:00 fino alle 18:00. L’obiettivo è proprio quello di ricordare al Governo gli impegni presi il 24 settembre dai ministri Padoan e Poletti nel corso dell’udienza alla Camera.

In particolare, gli esodati ricordano che era stata manifestata la volontà di utilizzare tutti i risparmi derivanti dalle sei salvaguardie finora approvate per dar vita a un provvedimento definitivo a garanzia dei 49.500 esodati ancora senza tutele, con decorrenza di diritto fino ad almeno tutto il 2018. Si tratta di una cifra importante, quantificata dall’Inps – ricordano gli esodati – in circa 3,3 miliardi di euro. Dunque mercoledì ci sarà una nuova mobilitazione e altre gli esodati ne promettono se non verrà garantita la salvaguardia a coloro che ancora ne sono in attesa.