A dare un giudizio sulle misure della Legge di stabilità c’è anche Mario Monti, ex Premier che molti ricordano per la legge Fornero sulle pensioni. Il Senatore a vita, in un’intervista al Corriere, parla anche delle scelte di Renzi in campo previdenziale, spiegando che a suo modo di vedere l’esecutivo “ha ben difeso il quadro attuale”. Non sembra però volerne fare un merito, dato che subito aggiunge che “non c’è a priori un motivo per cui un governo nel 2015 debba aderire alle scelte di un governo nato nel 2011, in condizioni ben più gravi. Sulla manovra in generale, Monti fa suo il giudizio di Guido Tabellini, spiegando che “l’obiettivo prioritario del governo è consolidare il consenso. Il rientro dal debito, invece, può aspettare. Le decisioni difficili sulle coperture sono rimandate al futuro”. L’aumento della no tax area per i pensionati prevista nella Legge di stabilità potrebbe scattare già nel 2016 e non nel 2017. Tutto dipenderà dall’accoglimento, in sede europea, della cosiddetta “clausola immigrazione”. Lo ha spiegato il ministro del Lavoro Poletti. Giovedì Renzi aveva spiegato che i 3,3 miliardi eventualmente derivanti da questa clausola sarebbero stati destinati ad anticipare il taglio dell’Ires (anche questo previsto per il 2017), oltre a finanziare interventi di edilizia scolastica. Sentendo le dichiarazioni di Poletti resta solo da capire se il Premier si era scordato della no tax area giovedì o se invece per dare qualcosa in più ai pensionati si darà di meno alle imprese o alle scuole. Ragionamenti inutili, almeno fino a quando non si saprà l’orientamento di Bruxelles.
Il capogruppo di Alternativa Libera, nonché vicepresidente della commissione Lavoro, Walter Rizzetto, ha commentato le novità approvate dal Governo in materia di pensioni con la Legge di stabilità. Rizzetto ha detto di non potersi dire certo soddisfatto, dato che non c’è alcun provvedimento riguardante Quota 96, Quindicenni, e l’estensione di Opzione Donna anche agli uomini, oltre che naturalmente nessuna flessibilità. Cosa che naturalmente non giova nemmeno ai lavoratori precoci. Per Rizzetto, quanto fatto è grosso modo il “minimo indispensabile”, dato che un provvedimento su esodati e Opzione donna era sostanzialmente già stato discusso più volte in commissione Lavoro. Quanto alla flessibilità part-time, ritiene che graverà sulle imprese, senza dimenticare che potrà essere utilizzata solo a seguito di uno specifico accordo tra lavoratore e azienda.
Rizzetto non ha dubbi su cosa andrebbe fatto. Lo ha detto sia nell’intervista a BlastingNews che sulle nostre pagine: bisogna intervenire “smantellando” la legge Fornero. Le risorse per farlo ci sarebbero, è la posizione del deputato ex M5S, visto che per altri provvedimenti come la cancellazione della Tasi o il bonus da 80 euro si trovano. Manca quindi la volontà politica di un intervento da parte del Governo.