Qualcosa si muove sulla riforma delle pensioni. L’Ansa riporta infatti rumors parlamentari secondo cui da maggioranza e opposizioni arrivano richieste per inserire qualcosa di più della “flessibilità part time” per aiutare chi resta senza lavoro in età avanzata. Sembra quindi che anche dal Governo sia arrivata una piccola apertura per ampliare l’intervento sulle pensioni in Legge di stabilità. Tuttavia, le modifiche non dovrebbero arrivare durante il passaggio al Senato, ma in seconda lettura alla Camera. Dunque sembra esserci un certo margine di tempo per intavolare un dialogo e discutere proposte. Giuliano Cazzola, ex vicepresidente della Camera, boccia le misure pensionistiche contenute nella Legge di stabilità. A Labitalia ha spiegato infatti che la “flessibilità part-time” rischia di fare la fine del Tfr in busta paga: una misura che non verrà utilizzata. L’ex sindacalista si dice anche contrario alla settima salvaguardia degli esodati, poiché fa passare l’idea che per chi resta senza lavoro dopo i 50 anni la soluzione sia andare in pensione con le regole previgenti alla riforma Fornero. Cazzola, infine, si dice contrario a un eventuale provvedimento sulla flessibilità nel 2016, dato che esiste già una flessibilità nella legge Fornero.
Sono giorni intensi di lavoro per i senatori. C’è ancora infatti una settimana di tempo per presentare gli emendamenti alla Legge di stabilità 2016 prima che il testo arrivi all’esame dell’Aula il 9 novembre. Uno dei temi su cui potrebbero esserci delle modifiche è certamente quello delle pensioni. Non è detto che avvengano già a palazzo Madama, ma è noto che le opposizioni e parte del Pd vorrebbero modificare la proroga di Opzione donna per non escludere le italiane nate nell’ultimo trimestre del 1958 e 1957, oltre che verificare il fatto che la settima salvaguardia degli esodati sia effettivamente risolutiva.
La riforma del sistema pensionistico e la questione degli esodati sono sempre al centro del dibattito politico italiano. Il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, nel corso di una intervista ha sottolineato come nella ormai imminente Legge di Stabilità sia stata inserita la settima, e quanto pare ultima, salvaguardia per gli esodati che nel caso specifico va a interessare circa 26 mila e 300 lavoratori inclusi i lavoratori del settore in stato di mobilità e quanto facevano parte di aziende che poi sono fallite. Inoltre, la data di riferimento per le tutele delle 6 precedenti tutele viene posticipata in pratica di un anno e per la precisione si allunga fino al 6 gennaio 2017. Lo stesso Damiano ha poi chiarito che si raggiunge la quota di 31 mila esodati indicata dal Ministro Poletti includendo anche 5 mila lavoratori che sono familiari di disabili ai quali hanno prestato assistenza nel corso dell’anno 2011. Damiano si è detto contento del risultato ottenuto anche se ricorda come ci siano da tutelare altri 20 mila esodati che sono rimasti fuori. Lo stesso Damiano ha sottolineato come nel 2016 occorrerà trovare una soluzione univoca per quanto concerne la questione della flessibilità ribadendo la propria proposta: “Accesso alla pensione a partire da 62 anni di età con 35 anni di contributi con una penalizzazione al massimo pari all’8%”.