Ieri mattina a Torino si è svolta la terza assemblea di Sinistra è cambiamento Piemonte, con il titolo “Oltre la stabilità”. Presente Cesare Damiano, esponente di spicco della corrente del Pd, nonché del partito a livello regionale. Nell’occasione, il Presidente della commissione Lavoro della Camera ha detto che per lui “il 2016 sarà l’anno della flessibilità per le pensioni”. Questo sembra essere in effetti il programma del Governo, che ha rinviato l’intervento più volte promesso per introdurre la pensione anticipata. Resta a questo punto da capire se nella Legge di stabilità ci sarà una qualche forma di “flessibilità sperimentale” che lo stesso Damiano aveva proposto nelle scorse settimane.  Ieri la commissione Bilancio del Senato ha completato quello che il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ha definito un “lavoro di pulizia” sulla Legge di stabilità. Di fatto alcuni emendamenti sono stati bocciati, altri accolti e altri “rinviati”, per far sì che lunedì si possa cominciare a votare la manovra. Tra gli emendamenti respinti, in tema previdenziale, ci sono l’Assegno pensionistico anticipato (bocciato per mancanza di coperture) e i prepensionamenti triennali (che non ha ottenuto i voti necessari). Tuttavia è tutto il “blocco” delle pensioni che viene rinviato al momento in cui la Legge di stabilità passerà alla Camera.



Questa non è certamente una buona notizia per le italiane che aspettavano degli aggiornamenti su Opzione donna. Tra gli emendamenti alla Legge di stabilità che non sono stati recepiti al Senato c’è infatti quello che mirava a non escludere le donne nate nell’ultimo trimestre del 1957 e del 1958. La modifica potrà quindi essere fatta a Montecitorio, ma questo vuol dire che la Legge di stabilità dovrà poi tornare al Senato per la terza lettura e che dunque fino all’ultimo non si saprà se Opzione donna conterrà ancora la “discriminazione” in base alla data di nascita di chi intende farvi ricorso.

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