News Giuliano Poletti difende la misura sul part-time contenuta nella Legge di stabilità. Il ministro del Lavoro ha infatti spiegato che occorre lavorare sull’invecchiamento attivo della popolazione, anche se non è possibile pensare di poter far tenere gli stessi ritmi una persona di 65 anni e una di 30. Poletti ha quindi illustrato la misura nella manovra in questo modo: “Stai a casa metà del tempo, prendi il 65% dello stipendio e avrai tutta la tua pensione. È un modo per cominciare a ridurre il tuo impegno adeguato alla tua età e a quel punto però lasci più spazio ai giovani che hanno un’opportunità in più”. Cgil, Cisl e Uil sono pronte a stilare un documento unitario contenente le proposte di modifica della legge Fornero. La riforma delle pensioni proposta dalle tre organizzazioni sindacali sarà votata il 17 dicembre in tre assemblee dei delegati sindacali. Una si terrà a Torino, per il Nord Italia, alla presenza del Segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan. Un’altra sarà a Firenze, per il Centro Italia, con Susanna Camusso, leader della Cgil. Infine, a Bari, per il Sud, ci sarà Carmelo Barbagallo, numero uno della Uil. Non ci sono per ora dettagli sui contenuti della proposta. Oltre a Mario Monti, anche Elsa Fornero è intervenuta al convegno organizzato dalla Luiss School of Government, assumendosi la responsabilità di una riforma delle pensioni che “ha avuto meriti, ma anche costi sociali”, emersi in particolare con la vicenda degli esodati. L’ex ministro ha spiegato che il problema è sorto per una debolezza amministrativa, in quanto non c’erano certezze sui modelli e i numeri che venivano da Inps e Ragioneria generale dello Stato, che pure non erano concordi tra loro. Secondo la Fornero, quindi, quella degli esodati è evidentemente una debolezza della riforma, ma ci si è accaniti su di essa, “amplificandola e usandola in modo spregiudicato a fini propri”. Brutte notizie dall’Europa per chi sperava in un ampliamento delle misure previdenziali nella Legge di stabilità. Bruxelles ha infatti detto che si esprimerà in primavera sulla richiesta dell’Italia di poter utilizzare la clausola di flessibilità per l’immigrazione. Una clausola che avrebbe permesso al Governo di poter avere a disposizione più risorse per alcuni comparti di spesa. Tra di essi il ministro Poletti aveva indicato la possibilità di aumentare la no tax area per i pensionati già dal 2016, anziché dal 2017. Il fatto che la Commissione europea abbia rinviato la sua decisione non può certo permettere al Governo di procedere come se avesse avuto il via libera. Dunque la no tax area resta così com’è. Almeno per un altro anno. Parlando a un convegno organizzato dalla Luiss School of Government, Mario Monti ha parlato anche degli esodati, ovvero quelle persone rimaste penalizzate dalla riforma delle pensioni varate dal suo esecutivo. L’ex Premier ha spiegato: “Il problema degli esodati non va esagerato nelle sue dimensioni e comunque è stato un passaggio inevitabile quando si ritarda per molti anni una riforma delle pensioni“. Parole che inevitabilmente scateneranno non poche polemiche.
La legge di Stabilità rimane pressoché invariata per quanto concerne le pensioni. Infatti, in commissione Bilancio del Senato, sono stati bocciati i principali emendamenti che andavano a toccare tre punti chiave della discussione politica. Nello specifico non sono stati approvati gli emendamenti che andavano ad allargare all’ultimo trimestre del 2015 l’Opzione donna, la vicenda degli esodati con relativa maggiore platea di aventi diritto ed infine l’emendamento che consentiva l’utilizzo di un strumento che si poteva dimostrare potenzialmente utile come quello del prestito pensionistico. Le modifiche in tal senso, tuttavia, dovrebbero venir discusse alla Camera per cui si preannuncia un passaggio veloce a Palazzo Madama, in programma mercoledì 18 novembre, per fare in modo che a partire dalla prossima settimana possa avere inizio il relativo dibattito alla Camera con eventuali modifiche.