Pierpaolo Baretta torna a parlare di riforma delle pensioni, spiegando che la flessibilità in uscita e la “soluzione strutturale auspicata” dal Governo e che il tema verrà affrontato nel 2015, “visto che interessa moltissime persone”. A Radio 1 Rai, il sottosegretario all’Economia ha spiegato che nella Legge di stabilità non si è potuto affrontare il tema perché “è stata data priorità alla riduzione delle tasse, come implemento allo sviluppo economico”.  Renato Brunetta torna alla carica contro Tito Boeri.”È un problema che un personaggio con tali caratteristiche sieda, in totale solitudine, al vertice del più importante ente previdenziale europeo (e forse del mondo), e, da tale posizione si comporti come un ayatollah delle pensioni che manda la sua fatwa contro coloro che a suo avviso non sarebbero in regola con il modello pensionistico che ha in testa”, ha dichiarato l’ex ministro, prima di arrivare a chiedere le dimissioni del Presidente dell’Inps, perché non più compatibile con il suo ruolo. “Tolga il disturbo al più presto, si dimetta e magari si dia alla politica, se tiene tanto a fare il ministro del Lavoro e del Welfare”.



Tito Boeri finisce ancora nel mirino delle critiche. Per Francesco Paolo Capone, Segretario generale dell’Ugl, ritiene che il Presidente dell’Inps non perda occasione “per esondare dal suo preciso ruolo di tecnico e parlare come un ministro”. Per il sindacalista, dietro la battaglia sui privilegi di Boeri c’è in realtà la volontà di intervenire sulle pensioni con effetti non dissimili dalla legge Fornero: fare cassa con i diritti e i risparmi dei lavoratori. Capone invita quindi il Presidente dell’Inps a fare il suo lavoro, ovvero tutelare e gestire i risparmi di milioni di italiani che versano i contributi. 



Un nuovo sostegno alla battaglia dei lavoratori precoci arriva dalla Fiom. Il sindacato scenderà infatti in piazza a Roma sabato 21 novembre per protestare contro le politiche del Governo e per chiedere una riforma delle pensioni. Una parte della manifestazione sarà dedicata ai lavoratori precoci, che avranno la possibilità di parlare sul palco. Si tratta certamente di un fatto importante. Ricordiamo che ci sono infatti persone che avendo iniziato a lavorare a 15-16 anni hanno anche accumulato più di 40 anni di contributi, ma vedono ancora lontana la pensione. Cesare Damiano aveva proposto la Quota 41, ovvero la possibilità di accedere alle pensione, indipendentemente dall’età anagrafica e senza penalizzazioni, con 41 anni di contributi. Una proposta rimasta per ora “lettera morta”. 



Mentre si assottigliano sempre di più le speranze di poter vedere importanti novità nell’ambito di questa Legge di stabilità in ottica pensioni ed in particolare sull’opzione donna e la cosiddetta flessibilità, il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni toccando diversi temi piuttosto interessanti. Nello specifico Boeri ha rimarcato come sul tema pensioni vi siano delle resistenze da parte dei sindacati rispetto al cambiamento aggiungendo che l’Inps abbia anche avanzato la proposta di cambiare la pensione dei sindacalisti giacchè puntellata da regole eccessivamente vantaggiose. Boeri ha fatto particolare riferimento alla regola che consente ai sindacalisti di pagare dei contributi verso la fine carriera in maniera tale da accedere a delle pensioni molto alte. Inoltre, Boeri ha parlato della riforma della Pubblica Amministrazione introdotta dal Ministro Madia dicendosi pronto a recepirla: “Noi ci candidiamo a sperimentarla. Noi siamo pronti”.