Maurizio Landini, dal palco della manifestazione della Fiom tenutasi ieri a Roma, ha lanciato un appello alle confederazioni sindacali per una mobilitazione unitaria contro la manovra varata dal Governo. Il leader delle tute blu della Cgil ha parlato anche di pensioni, dicendo che i sindacati devono far sì che venga cambiata la legge Fornero, mediante l’abbassamento dell’età pensionabile e la reintroduzione delle pensioni di anzianità a partire dai lavori più usuranti. Inoltre, va trovata una soluzione definitiva per tutti gli esodati. Una risposta indiretta alle proposte di Tito Boeri, arriva dalle pagine di Italia Oggi, in un articolo (pubblicato ieri) a firma di Giuliano Cazzola. L’esperto di lavoro e previdenza ricorda che la vera differenza tra i giovani e gli anziani non la fanno le regole con cui si va in pensione, ovvero con il sistema retributivo o contributivo, ma il modo in cui si entra e si rimane nel mercato del lavoro durante la vita attiva. Dunque per i giovani non è importante tanto una riforma delle pensioniche vada a tagliare le pensioni d’oro, ma occorre ripensare il modello di welfare che interviene durante la vita attiva (ammortizzatori sociali, politiche attive, formazione, riqualificazione, ecc.).
La Legge di Stabilità sta per arrivare nella Camera dei Deputati dove a partire dalla prossima settimana, avranno inizio i lavori per la relativa discussione con il possibile inserimento di alcuni emendamenti che erano stati presentati in Senato tuttavia venendo bocciate per diverse ragioni. Il focus è soprattutto puntata sulla delicata e variegata questione del sistema pensionistico. Tra gli emendamenti per i quali potrebbe essere trovato un accordo tra l’attuale Esecutivo guidato dal Premier Matteo Renzi e la Maggioranza, è quello relativo alla cosiddetta Opzione Donna. Probabile che si riesca ad estendere il tutto anche alla donne nate nell’ultimo trimestre dell’anno 1958. La relativa copertura finanziaria potrebbe arrivare dal mantenimento dell’attuale regime in fatto di perequazione quanto meno per il prossimo biennio. Infine, ci potrebbe essere un accordo su una sorta di flessibilità sperimentale al fine di rendere meno rigide le norme introdotte in tal senso dalla legge Fornero. Staremo a vedere.