Mentre in Italia prosegue il dibattito sulla riforma delle pensioni, l’Ue è pronta a prendere delle misure in materia. La commissaria Ue all’occupazione, Marianne Thyssen, ha spiegato al Parlamento europeo che entro la fine dell’anno verranno presentate misure per affrontare il divario pensionistico di genere nell’Unione europea, dato che le donne sono svantaggiate rispetto agli uomini. Più in generale si cercherà di intervenire per cercherà di aumentare la parità di genere nel mondo del lavoro, quindi anche per la conciliazione e per aiutare l’occupazione femminile. Italia dei Valori prende posizione contro il Governo Renzi sulla riforma delle pensioni più volte annunciata e finora mai arrivata. Il segretario nazionale, Ignazio Messina, ha infatti detto che non si può assistere a “dichiarazioni spot” che annunciano la flessibilità in uscita per smentirla subito dopo. Messina ha anche ricordato che il suo partito si batte da tempo per una risoluzione dei “disastri della legge Fornero” e ha quindi chiesto al ministro Poletti di sollecitare “l’avvio della discussione sulla nostra proposta di legge”.
Sostegno alle proposte di riforma delle pensioni di Tito Boeri arriva anche da Michele Emiliano, che non nasconde che taglia le pensioni più alte per contrastare la povertà “fa una manovra keynesiana di sostegno alla domanda che secondo me potrebbe essere molto utile”. Il Governatore della Puglia, ai microfoni di Mix 24, la trasmissione di Radio 24, ha anche detto che il Presidente dell’Inps non dovrebbe assolutamente dimettersi come invece hanno chiesto altri politici, sostenendo che voglia svolgere un ruolo che va al di là delle sue prerogative.
L’approvazione della Legge di Stabilità sta entrando nel suo momento cruciale, con l’importante passaggio nella Camera dei Deputati dove il Governo presieduto dal Premier Matteo Renzi può vantare una maggioranza piuttosto ampia nei numeri. Della Legge di Stabilità è tornato a parlare nelle ultime ore un importante esponente del Partito Democratico qual è Cesare Damiano. Damiano a margine dei lavori in Commissione Lavoro alla Camera, ha parlato della necessità di inserire quanto prima la flessibilità anche poi la loda la Legge per altri aspetti: “Finalmente si abbandona la strada dei soli tagli e si imbocca la via della crescita: ci sono scelte significative per quanto riguarda gli ammortamenti, al 140%, il taglio dell’Irap e dell’Ires, la decontribuzione del salario di produttività e del welfare aziendale e per gli incentivi del contratto a tutele crescenti che continuano oltre il 2015”. Lo stesso Damiano però critico nei confronti del testo per quanto concerne la parte sull’equità sociale e sulle pensioni annunciando che nel corso del passaggio alla Camera: “sosterremo i nostri tre emendamenti per la cancellazione dei 3 mesi di aspettativa di vita di Opzione Donna e per l’anticipazione al 2016 della No Tax area per i pensionati oltre ad altri correttivi sulla settima salvaguardia”. Infine, l’esponente Pd ha evidenziato come “la scelta di non introdurre la flessibilità è stata negativa e confidiamo, sulla base delle dichiarazioni del Premier Renzi, in una soluzione nel 2016, non più rinviabile”.