Stefano Biasioli, Segretario generale di Confedir, mette in fila cifre interessanti sulle pensioni in un articolo per formiche.net. Numeri che sembrano cozzare con le tesi di Tito Boeri. In particolare, Biasioli evidenzia che le pensioni previdenziali erogate dall’Inps ammontano a 251,8 miliardi di euro e che il gettito contributivo (comprensivo di tasse pensionistiche) arriva a 254 miliardi, segno che i pensionati non sono un costo per lo Stato. Semmai il problema sembra essere quel 18-23% del bilancio Inps in spesa assistenziale, che dovrebbe essere coperta da trasferimenti del Tesoro. Biasioli si chiede anche qual è la redditività del patrimoniale immobiliare Inps e se ci sono state alienazioni (e con quali ricavi) negli ultimi anni. Conoscere le risposte a queste domande sarebbe di certo utile. Molti italiani si sono abituati a ricevere la pensione il primo del mese. Questo però non avverrà a gennaio, almeno attraverso Poste Italiane. La società ha infatti comunicato che le pensioni saranno messe in pagamento a partire dal giorno 4, in conformità con quanto previsto dalla legge. Per i titolari di Bancoposta, l’accredito sarò disponibile già dal giorno 3, con valuta 4, mentre i titolari di libretto/INPS card lo avranno invece il 4 gennaio. Come detto, si tratta solo di un “caso eccezionale”, quindi da febbraio tutto tornerà nella norma, con il pagamento il primo del mese.
Oltre che sui provvedimenti previdenziali contenuti nella Legge di stabilità, il dibattito sulle pensioni negli ultimi giorni sembra essersi spostato anche sull’allarme lanciato da Tito Boeri riguardo i livelli degli assegni che gli attuali trentenni avranno una volta in pensione. A questo proposito, Vera Lamonica ritiene che occorra una riforma delle pensioni capace di correggere un sistema contributivo così rigido da sembrare puramente assicurativo. “Bisogna costruire – ha detto a RadioArticolo 1 – meccanismi che coprano tutti coloro che sono entrati molto tardi e in condizioni precarie nel mercato del lavoro. Dobbiamo immaginare un meccanismo che valorizzi le carriere costruite in questo modo e fin da subito immaginare percorsi di solidarietà generale che coprano, ad esempio, i buchi contributivi”.
Una modifica di questo tipo, ha aggiunto il Segretario nazionale della Cgil, non può essere fermata affermando che mancano le risorse economiche, dato che il sistema previdenziale italiano è riconosciuto essere sostenibile: “Con la nostra piattaforma indichiamo l’obiettivo di restituire una parte delle risorse sottratte al sistema previdenziale per intervenire in maniera strutturale sull’ordinamento che abbiamo ora, e per modificarlo in direzione di una maggiore equità”. Il 17 dicembre Cgil, Cisl e Uil terranno tre assemblee sul tema delle pensioni. Lamonica ha spiegato che si tratta dell’apertura “di una vera e propria vertenza sulle pensioni. Chiediamo un confronto vero al governo, se non ci sarà concesso, ci saranno iniziative di sostegno e una mobilitazione. Un intervento sulle pensioni è urgente non più rinviabile per la condizione sociale del Paese”.