Se il Governo non ci convoca per un incontro sulle pensioni, siamo pronti a scendere in piazza. Così Susanna Camusso chiede che venga aperta una vertanza per modificare la Legge Fornero, dato che con l’attuale sistema pensionistico, “l’Italia diventerà un Paese più povero”. Il numero uno della Cgil, insieme a Cisl e Uil, chiede quindi che si introduca la flessibilità pensionistica, oltre che la staffetta generazionale per aiutare anche i giovani. Inoltre, la sindacalista ha ribadito che 41 anni di contributi devono essere considerati sufficienti per andare in pensione, indipendentemente dall’età che si ha. Per Annamaria Furlan, una riforma delle pensioni che cambi la Legge Fornero “è un dovere morale”, dato che si tratta della “peggior legge pensionistica d’Europa”. Il Segretario generale della Cisl ricorda che “il Governo non si è ancora assunto la responsabilità di svolgere il suo ruolo e presentare una proposta”. La sindacalista, che oggi ha preso parte alla mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil proprio sul tema delle pensioni, ricorda quindi all’esecutivo che se “ha bisogno di suggerimenti può averli dalla piattaforma di Cgil, Cisl e Uil”.
Cesare Damiano ha fatto il punto sui provvedimenti previdenziali della Legge di stabilità dopo che si sono chiusi i lavori in commissione Bilancio. Con un post sulla sua pagina Facebook ha in particolare spiegato come sia fiducioso che Opzione donna verrà prorogata grazie al “contatore” “che ha l’obiettivo di monitorare il numero delle lavoratrici che aderiranno alla norma e i relativi oneri previdenziali”. “Se risulteranno oneri previdenziali inferiori rispetto alle previsioni di spesa, i risparmi dovranno essere utilizzati per nuovi interventi sulle pensioni. Per noi si tratta sempre di Opzione donna”. Il Presidente della commissione Lavoro della Camera è convinto che risparmi ce ne saranno, come è successo con i provvedimenti di salvaguardia degli esodati.
Carmelo Barbagallo si prepara a “portare il carbone” al Governo Renzi. Il Segretario generale della Uil sostiene che è necessario rivedere la riforma delle pensioni targata Fornero, ricordando che anche il Governo all’inizio dell’anno aveva riconosciuto che “stava creando disagi sociali grossi”. Il sindacalista ritiene sia importante introdurre la flessibilità pensionistica, in modo da poter creare occupazione per i giovani mediante la staffetta generazionale. Dunque se il Governo Renzi non aprirà la discussione su questi temi ai primi di gennaio, “porteremo il carbone”, ha detto Barbagallo.
I pensionati non potranno ritirare in contanti le pensioni sopra i 1.000 euro. Nella legge di stabilità è infatti saltato l’innalzamento del tetto ai contanti a 3.000 euro per gli assegni previdenziali erogati dall’Inps. È stata quindi accolta la richiesta fatta dallo stesso Tito Boeri, che aveva segnalato, da un lato, il risparmio ottenuto dall’erogazione delle pensioni tramite bonifici bancari e, dall’altro, il rischio di truffe e furti cui potevano essere sottoposti gli anziani pensionati in caso si fossero potuti trovare nella condizione di avere una cospicua pensione in contanti.
Susanna Camusso sferra un altro colpo contro il Governo Renzi. Il numero uno della Cgil, che oggi si riunisce con Cisl e Uil per una mobilitazione sul tema delle pensioni, non può fare a meno di ricordare che l’esecutivo non è intervenuto con modifiche significative della Legge Fornero, anche per la difficoltà a reperire le risorse necessarie. Tuttavia, nella Legge di stabilità è stata eliminata la tassa sugli yacht di lusso introdotta dal Governo Monti. I soldi per questa misura, sottolinea la Camusso, sono stati quindi facilmente trovati. La sindacalista ricorda quindi che allungare l’età pensionabile non fa altro che danneggiare i giovani, che continuano a restare fuori dai luoghi di lavoro.
I sindacati oggi si mobilitano per le pensioni. I delegati e i quadri di Cgil, Cisl e Uil si ritroveranno infatti a Torino, Firenze e Bari sotto lo slogan “Cambiare le pensioni. Dare lavoro ai giovani”. Le organizzazioni dei lavoratori intendono sollecitare il Governo a rimettere mano alla legge Fornero quanto prima e Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo saranno impegnati in prima linea nei tre appuntamenti. Da parte dei sindacati c’è una richiesta molto chiara: approvare la flessibilità pensionistica a partire da 62 anni o un sistema di “quote”, combinando età anagrafica e contributi versati. Inoltre, deve essere reso possibile andare in pensione dopo 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età. In ogni caso, i costi di questa flessibilità non devono essere a carico die lavoratori.
Cgil, Cisl e Uil propongono questi provvedimenti convinti che serviranno anche ai giovani, perché permetterebbero di sbloccare il mercato del lavoro e il turn-over necessario nelle aziende. Tra le altre cose, i sindacati chiedono di trovare una soluzione strutturale per tutti gli esodati e per i “Quota 96”. E ritengono utile consentire una ricongiunzione non onerosa dei contributi versati ai diversi enti durante la propria carriera lavorativa. Infine, occorrerebbe incentivare la “staffetta generazionale” e riportare l’imposta sulle rendite dei fondi pensione all’11% dal 20% attuale.