Si apre uno spiraglio per chi spera che quest’anno si possa ancora intervenire sulle pensioni. Cesare Damiano ha infatti postato un messaggio sulla sua bacheca Facebook che si conclude così: “Da non dimenticare la prossima scadenza del “Milleproroghe”: in quella sede bisogna valutare se esiste la possibilità di intervenire per recuperare alcuni temi che non sono passati nella legge di Stabilità”. Dunque una speranza c’è ancora. In ogni caso nello stesso messaggio il Presidente della commissione Lavoro della Camera ricorda quali sono i problemi ancora da affrontare nel 2016. Tra di essi ci sono: la flessibilità pensionistica, la governance dell’Inps, l’ottava salvaguardia degli esodati, la disciplina delle ricongiunzioni onerose, l’attento monitoraggio delle risorse impiegate per Opzione donna.  Anche la Fiom annuncia battaglia per la riforma delle pensioni. Maurizio Landini, presentando il suo libro su Giuseppe Di Vittorio alla Camera del Lavoro di Firenze, ha sottolineato come il Paese stia vivendo una crisi, avvertita solamente da una parte dei cittadini che ancora fatica ad arrivare a fine mese, ed è quindi necessario farlo ripartire a livello economico. Per questo obiettivo, ha spiegato il leader della Fiom, bisogna intervenire anche sulle pensioni. A questo proposito, al Governo Landini ha voluto inviare un messaggio: va riaperta una trattativa vera per cambiare la Legge Fornero. Il 2016 si annuncia quindi come un anno cruciale per la riforma delle pensioni. 



Contro la Legge Fornero, e Mario Monti che recentemente l’ha difesa ancora una volta sostenendo che ha salvato i conti dell’Italia, arrivano nuove dichiarazioni di Ignazio Messina. Il Segretario nazionale dell’Italia dei Valori ricorda infatti che dal 2011 a oggi un milione di giovani in meno hanno trovato lavoro per via del mancato turnover e che la riforma delle pensioni del 2011 ha lasciato 320.000 persone, gli esodati, senza lavoro o assegno di quiescenza. “La verità è che questa legge è stata una iattura per l’Italia, altro che conti in salvo visti i disastri compiuti, Monti quantomeno avrebbe dovuto dimettersi da senatore a vita”, aggiunge Messina. 



La Legge di stabilità deve ancora ultimare il suo iter parlamentare, ma Cesare Damiano è già pronto a dare battaglia sul fronte delle pensioni. In un’intervista a Il Manifesto, l’ex ministro spiega che Renzi ha promesso una correzione della Legge Fornero e dunque bisognerà fare in modo che questa venga compiuta. Il Presidente della commissione Lavoro della Camera dice di apprezzare la mobilitazione dei sindacati sul tema, anche perché può aiutare a riprendere in mano la proposta di legge da lui firmata per anticipare l’uscita dal mondo del lavoro a 62 anni. Damiano ha anche detto che ci sono ancora 20.000 esodati da salvaguardare e che bisognerà quindi lottare per un’ottava salvaguardia. Anche se un provvedimento sulla flessibilità potrebbe già risolvere il problema di chi è ancora senza tutela. 



Novità in arrivo per gli iscritti alla Gestione Autonomi Agricoli dell’Inps. Dal 28 dicembre sarà infatti disponibile il “Cassetto previdenziale per autonomi agricoli”. In questo modo si cercherà di rendere più facili e dirette le comunicazioni tra l’Istituto nazionale di previdenza sociale e i coltivatori diretti, gli imprenditori agricoli professionali e i soci di società agricole. Dal sito dell’Inps, attraverso l’uso di un codice Pin abbinato al codice fiscale, si potrà accedere ad alcune funzionalità come l’elenco dei versamenti effettuati, la situazione debitoria, la stampa di modelli F24 e l’invio di istanze telematiche. Gli interessati dovranno abituarsi in fretta alla novità, perché per i contributi 2016 l’Inps non invierà più le lettere con gli F24 pronti, ma li renderà disponibili nel “Cassetto previdenziale”.

La Legge di stabilità non ha ancora ultimato il suo iter parlamentare, ma l’approvazione del Senato appare scontata. Tuttavia il Governo è già concentrato sul decreto Milleproroghe. Non è chiaro se arriverà già a metà settimana o più avanti. Fatto sta che c’è chi si chiede se ci saranno interventi sulle pensioni al suo interno. È molto difficile che ciò avvenga, dato che quel che l’esecutivo riteneva di dover fare l’ha fatto con la manovra, arrivando anche a modificare il testo originario, per esempio con l’anticipo al 2016 dell’aumento della no tax area per i pensionati, oppure inserendo delle misure volte a tutelare il potere d’acquisto dei redditi da pensione. 

Dunque c’è chi può ritenersi soddisfatto (totalmente o in parte) e chi invece aspetta di poter vedere accolte le proprie istanze come i lavoratori precoci. Per loro sembra proprio che l’anno terminerà senza alcuna novità. Tutto è rimandato al 2016, con in più il supporto, oltre che di alcuni parlamentari (specie quelli della commissione Lavoro della Camera), dei sindacati, che hanno deciso di far entrare “Quota 41” nella loro piattaforma unitaria sulle pensioni.