Giuliano Poletti torna a parlare di riforma delle pensioni. Ospite della trasmissione Ballarò, in onda su Rai 3, il ministro del Lavoro ha spiegato che con la Legge di stabilità è stato fatto quello che era possibile fare, come l’aumento della no tax area per i pensionati e la flessibilità part-time per gli italiani giunti agli ultimi tre anni di lavoro. L’obiettivo ora per il 2016 è provare a introdurre la tanto richiesta flessibilità in uscita. Poletti ha spiegato che si tratta di un tema delicato, perché la flessibilità deve essere “sostenibile sia socialmente che dal punto di vista dei conti pubblici”. Non sarà quindi una strada in discesa. Come noto, la Legge di stabilità ha “riaperto” la possibilità di accedere a Opzione donna, ma solo alle italiane che hanno compiuto almeno 57 anni e 3 mesi (o 58 e 3 mesi nel caso siano lavoratrici autonome). Per coloro che sono nate nell’ultimo trimestre del 1958 (o 1957) non resta quindi che sperare nel “contatore”: se avanzeranno delle risorse rispetto a quelle stanziate con la manovra, anche loro potranno andare in pensione. Rossella Lo Iacono, una delle amministratrici del gruppo Facebook “Opzione donna ultimo trimestre 1957-58”, ha detto a Urbanpost che molte aderenti non hanno gradito l’evidente “discriminazione” che c’è stata in base alla data di nascita, ma che viene riposta molta speranza nella possibilità di poter accedere presto alla pensione anticipata. Per questo sarà molto importante che il contatore “sia sotto stretto controllo di coloro che ne hanno interesse e periodicamente verificabile, mensilmente, o al massimo trimestralmente”.  



Giorgia Meloni è tornata a parlare della sua proposta di riforma delle pensioni, che giace da diverso tempo in Parlamento. Intervendo alla trasmissione di Rai 3 Ballarò, il leader di Fratelli d’Italia ha ricordato che in Italia un problema grave è quello delle pensioni basse, evidenziato anche dagli ultimi dati Istat, secondo cui il 40% dei pensionati percepisce meno di 1.000 euro. La proposta di legge sarebbe quella di intervenire sulle pensioni d’oro, in modo da ricavarne delle risorse da destinare appunto agli assegni più bassi, che, va aggiunto, sono anche quelli che potrebbero avere un’alta propensione al consumo. 



La commissione Lavoro della Camera ha potuto scambiarsi gli auguri di Buon Natale con un dolce speciale. Il Gruppo Opzione donna ultimo trimestre 1957-58 ha infatti inviato una torta per augurare buone feste ai deputati della commissione. Un modo per esprimere un ringraziamento per quanto fatto in Legge di stabilità, con la previsione di un “contatore” che dovrebbe consentire anche alle italiane nate negli ultimi tre mesi del 1958 o del 1957 alla pensione anticipata. Di certo le battaglie sulle proposte previdenziali dei membri della commissione Lavoro non è finita, ma intanto è arrivato loro un segnale importante, specie in tempi in cui i sentimenti di molti italiani verso i politici non sembrano volti alla cordialità. 



Il 2016 deve essere l’anno dei pensionati. La richiesta arriva da Carla Cantone, Segretario generale dello Spi-Cgil, ospite della puntata di Ballarò trasmessa ieri sera su Rai 3. La sindacalista ha infatti ricordato che i pensionati non hanno ricevuto il bonus da 80 euro, nonostante le promesse inizialmente fatte in tal senso dal Governo. Nella trasmissione è intervenuto anche il ministro Poletti e la Cantone ha quindi ricordato all’esecutivo che i pensionati non sono stati trattati con riguardo e che occorrerebbe rivedere il calcolo della valutazione annuale delle pensioni. 

Annamaria Furlan torna a criticare il Governo per “l’indisponibilità dimostrata a riforma la legge Fornero e introdurre la giusta flessibilità all’accesso alla pensione”. Per il Segretario generale della Cisl, si tratta infatti di una priorità che è stata ingiustamente ignorata. Per il 2016, quindi, i sindacati, e non solo la Cisl, ritengono sia necessario “aprire un tavolo di confronto con il Governo che porti a rivedere l’impianto del sistema previdenziale per una maggiore equità nelle regole e consentire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”. 

Ormai mancano pochissimi giorni per l’arrivo del nuovo anno e per quanti sono sul punto andare in pensione c’è ben poco da festeggiare. Infatti, per quanto stabilito dalla riforma Fornero introdotta nel 2011 dall’allora Governo presieduto da Mario Monti, c’è una sostanziale revisione dei parametri per accedere al sistema previdenziale sia per le donne che per gli uomini. Infatti, per le donne che lavorano nel privato e quelle autonome c’è un innalzamento della soglia anagrafica minima per accedere alla pensione e nello specifico per le prime la soglia è di 65 anni e 7 mesi mentre per le seconde 66 anni ed 1 mese. Non va meglio per gli uomini per i quali la soglia è di 66 anni e 7 mesi mentre per la pensione anticipata sono necessari 42 anni e 10 mesi di contributi e per le donne 41 anni e 10 mesi. Infine, c’è un cambiamento anche per quanto concerne i coefficienti di trasformazione con le relative penalizzazioni sugli assegni mensili. Insomma, ci saranno tempi duri per le pensioni.