È nota la contrarietà dell’Italia dei Valori alla legge Fornero, espressa in diverse occasioni dal Segretario nazionale Ignazio Messina. Il partito ha ora deciso di lanciare una campagna, dal titolo “Noi diciamo no alla riforma Fornero”. Con lo slogan “Aiutaci ad abolirla e raccontaci la tua esperienza”, l’Idv vuole raccogliere le storie vere di “donne e uomini che hanno subito sulla propria pelle le decisioni del governo in materia di pensioni e che si sono visti penalizzare, in certi casi in maniera clamorosa, dopo tanti anni di lavoro”.



Chi vuole può quindi raccontare la propria storia tramite il sito internet del partito. Servirà a creare una “raccolta” che servirà per la campagna informativa. Per pensioni di vecchiaia e anticipate (una volta chiamate di anzianità) sono in arrivo delle novità determinate dall’aumento dell’aspettativa di vita. 



Nel primo caso, dal 2016 ci vorranno 66 anni e 7 mesi di età (con almeno 20 anni di contributi) per accedere alla pensione. Fanno eccezione le lavoratrici dipendenti del settore privato (cui serviranno 65 anni e 7 mesi) e quelle autonome (66 anni e 1 mese). Nel caso di pensioni anticipate, invece, serviranno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. 

Il 2016 porterà delle novità per i contributi pensionistici di alcune categorie di lavoratori. Per esempio, gli iscritti alle gestioni degli artigiani e e degli esercenti delle attività commerciali, dal 2012, vedono incrementate le aliquote contributive ogni anno, e per il 2016 saranno pari al 23,1%. Per quanto riguarda gli agricoli, le aliquote da applicare al reddito medio convenzionale sono del 23,2% per la generalità delle imprese, mentre per quelle in territori montani o in zone svantaggiate sono del 22,3%. 



Cesare Damiano incalza Matteo Renzi, ricordandogli che occorre intervenire ancora sulle pensioni. Il Presidente della commissione Lavoro della Camera ha infatti preso spunto dalle parole del Premier, che ha rivendicato i risultati ottenuti dal Governo in questo 2015, per ricordargli che aveva preso un preciso impegno: “la correzione della riforma delle pensioni targata Monti con l’introduzione della flessibilità in uscita dal lavoro”. Damiano ha ribadito che questa è una priorità per il 2016, augurandosi “che gli impegni presi da Renzi vengano rispettati”.

Una delle novità che molti italiani, specialmente pensionati, potranno utilizzare dopo le feste è il prestito vitalizio ipotecario. Il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha infatti firmato il decreto attuativo che rende operativo questo strumento, disponibile per chi ha compiuto almeno 60 anni. In buona sostanza, sarà possibile rivolgersi a una banca e avere un prestito offrendo come garanzia una parte della propria proprietà immobiliare, che non potrà in ogni caso superare il 50%. Una delle caratteristiche principali del prestito vitalizio ipotecario è che l’importo erogato dalla banca varia a seconda dell’età del richiedente: più si è avanti con l’età, più la cifra sarà alta.

Il rimborso del prestito non avviene “a rate”, ma, salvo diverso accordo tra le parti, verrà richiesto alla morte del contraente. Gli eredi (entro 12 mesi) potranno decidere se restituire la somma avuta in prestito oppure vendere l’immobile (sempre restituendo poi alla banca il prestito), affidandone eventualmente l’incarico alla stessa banca. Va anche detto che il contraente può estinguere anticipatamente il prestito, così anche da poter vendere l’immobile.