Sembra che per una proroga di Opzione donna dopo il 31 dicembre non ci sia assolutamente spazio. Ma i comitati nati su Facebook per promuovere l’estensione della possibilità per le donne di andare in pensioni a 57 anni (con 35 di contributi) si stanno in ogni caso muovendo e hanno deciso di far sentire la loro voce. Non solo attraverso una petizione su Change.org, ma anche facendo sapere al partito di maggioranza, ovvero il Pd, che ritengono prioritario un provvedimento di estensione di Opzione donna al 2018. Il partito di Renzi ha infatti avviato la campagna “Diccelo tu”, per raccogliere idee e proposte dai cittadini, sia nei gazebo che via sms al numero 3202041583. La mobilitazione è quindi partita: vedremo a quali risultati porterà. Beppe Grillo, sul suo blog, torna a parlare di pensioni. In particolare della busta arancione che prima di Natale arriverà a circa 150.000 italiani (questo perché non sono state autorizzate le spese di spedizione per tutta la platea che si doveva raggiungere). A parte chiedersi il senso di inviare una busta nell’era di internet, Grillo si domanda quanto possa essere utile l’iniziativa dato che i cittadini potranno avere una “simulazione senza alcun valore certificativo” di quanto prenderanno una volta in pensione. Scrive ancora Grillo: “Meglio sapere o non sapere? Rovinarsi le vacanze di Natale o vivere nell’ignoranza? Aprire o no la busta? Per i più giovani la busta arancione è un attestato di povertà futura”.
Ci potrebbero essere importanti novità per quanti sperano in variazioni consistente per il sistema previdenziale italiano. Infatti, da oggi verranno vagliate nel merito i circa 600 emendamenti che hanno superato l’esame di ammissibilità della Commissione Bilancio della Camera. Le più importanti sono senza dubbio quelle che riguardano l’opzione donna e l’annosa questione della settima salvaguardia per gli esodati. Molti emendamenti arrivano dalla Lega Nord e dal Movimento Cinque Stelle e si focalizzano sulla possibilità di reintrodurre la questione dei quota 96 della scuola. Altra questione che viene affrontata da buona parte degli emendamenti è quella opzione donna con richiesta di relativa proroga fino all’anno 2018. Infine, si parla di pensionamenti flessibili a partire dai lavoratori che hanno 62 anni di età ed almeno 35 di contributi. Non resta che attenderne l’evoluzione dell’iter valutativo della Camera.