Per i dipendenti della scuola non c’è ancora una riforma delle pensioni che prevede la cosiddetta Quota 96, ma nel frattempo per alcuni di loro la data del 2 marzo è importante, perché è il termine per presentare la domanda di accesso alla sesta salvaguardia al trattamento pensionistico con i requisiti vigenti prima della riforma Fornero, per coloro che nel corso del 2011 abbiano fruito di un congedo ai sensi dell’articolo 42, comma 5, del DL 151/2001 o di permessi ai sensi dell’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104.
Se ancora la riforma delle pensioni con l’introduzione di una qualche forma di flessibilità resta una buona intenzione, il Governo sembra intenzionato a riforma il settore dei fondi pensione. Dopo la norma contenuta nel ddl concorrenza sulla portabilità, definita dalla Cgil un favore a banche e assicurazioni, l’esecutivo, secondo quanto scrive Milano Finanza, vorrebbe razionalizzare i fondi pensione già esistenti, che sono ritenuti troppi e a volte troppo piccoli. In pratica si tratterebbe di favorire gli accorpamenti tra fondi, anche perché questo potrebbe diminuire i costi di gestione degli stessi con dei vantaggi per gli aderenti. Inoltre, l’obiettivo sarebbe anche quello di avere una massa di investimenti più cospicua. Vedremo se questa ipotesi si concretizzerà, nel frattempo diversi cittadini sono in attesa di capire se potranno uscire dalla condizione di esodati, se potranno o meno usufruire dell’opzione donna o se potranno ottenere un minimo di giustizia con la Quota 96 nel settore scolastico.