Fiat annuncia che investirà 500 milioni di euro per produrre nello stabilimento di Termoli i nuovi motori per i futuri modelli Alfa Romeo: un 4 cilindri a benzina con tecnologie avanzate e potenza elevata, sviluppato in modo specifico per l’Alfa Romeo, e un 6 cilindri di derivazione Ferrari, anch’esso sviluppato appositamente per il marchio milanese. La capacità produttiva installata sarà di oltre 200 mila motori, livello in grado di soddisfare circa la metà dei volumi previsti nel piano Alfa Romeo al 2018. IlSussidiario.net ha raggiunto Ferdinando Uliano, Segretario Nazionale di Fim-Cisl, che – a commento della notizia – rivela anche che, per quanto risulta al suo ambiente, non ci sarà nessuna nuova fusione per il gruppo Fiat.
Segretario Uliano, con quest’annuncio Marchionne conferma ulteriormente l’impegno preso nel rilancio della produzione di Alfa Romeo…
Sapevamo che lo stabilimento di Termoli, assieme a quello Fma di Pratola Serra, si stava attrezzando per la realizzazione di nuovi motori a benzina per il marchio Alfa Romeo. Non sapevamo di preciso quale fosse la portata dell’investimento perché la politica dell’azienda è ormai quella di annunciare gli investimenti nel momento in cui operativamente si stanno concretizzando.
Ci dice qualcosa circa questi due nuovi propulsori?
Il primo modello con questa motorizzazione si chiamerà Nuova Giulia e sarà presentata il 24 giugno. Successivamente, a partire dal 2016, saranno prodotti altri modelli, un Crossover Suv prodotto a Cassino e un grande Suv che sarà assemblato invece a Mirafiori. I 500 milioni di euro annunciati da Marchionne sono una parte dell’investimento che il gruppo ha previsto per il rilancio del marchio Alfa Romeo nel mondo.
Marchionne vince la sua scommessa, ma insieme a lui la vince anche chi gli ha dato fiducia e con lui ha firmato accordi…
In un periodo di forte crisi economica, si difende l’occupazione facendo degli accordi. Noi l’abbiamo fatto come tutti i sindacati nel mondo. Tutti tranne la Fiom. Se Marchionne può dire oggi che riusciamo a salvaguardare l’occupazione in Italia è anche perché i sindacati si sono assunti la responsabilità di firmare accordi importanti che non hanno messo in discussione i diritti fondamentali o hanno in qualche modo cancellato chissà quale condizione precedente. Abbiamo affrontato temi anche delicati perché era necessario definire nuovi modelli in grado di migliorare la produttività degli stabilimenti e al tempo stesso tutelare i lavoratori.
E della Fiom e Landini cosa ci dice?
Landini per il suo fallimento sta spostando la discussione tutta su un piano politico. Lo aveva già fatto in passato, ma oggi sta prendendo armi e bagagli evidentemente per giocare una partita diversa.
Ci spieghi meglio…
Da un punto di vista sindacale la sconfitta è ormai evidente. Quando abbiamo lavorato con Fiat a degli accordi per ridefinire le linee di produzione di tutti gli stabilimenti italiani era il 2012. In quel periodo Landini aveva dichiarato che i modelli Renegade e Fiat 500X non avrebbero mai occupato i 5.400 lavoratori di Melfi. Oggi sentiamo che non solo i 5.400 lavoratori sono impegnati a tempo pieno, ma che sono state assunte ulteriori 1.500 figure professionali per soddisfare i processi di produzione. A questo punto, smentito dai risultati che il gruppo sta ottenendo, non ha più i mezzi per fare polemica. Con questo annuncio di Termoli, la sconfitta da un punto di vista sindacale è totale.
Si parla di una possibile nuova fusione per il gruppo FCA, e di possibili nuovi partner come Volkswagen, GM o Ford. Cosa ne pensa?
Non credo possibili nessuna di queste ipotesi francamente. Ai tempi della fusione con Chrysler, Obama scelse Fiat e non un gruppo americano come Ford o GM per scongiurare possibili operazioni di razionalizzazione di tipo occupazionale. Operando in un mercato concorrenziale, GM o Ford acquisendo Chrysler avrebbero necessariamente provveduto a snellire la produzione e a effettuare di conseguenza ulteriori tagli al personale.
Per questa stessa ragione dunque non vede possibile l’ipotesi di fusione con GM o Ford. Ma Volkswagen?
Beh, il gruppo di Marchionne sta puntando tutto su Alfa Romeo chiaramente per aggredire i mercati ben presieduti dai tedeschi. In questo senso non sarebbe molto proficuo per Volkswagen acquisire il gruppo. L’unico contesto in cui vedo il gruppo Fca indietro rispetto ai competitor è l’area asiatica.
Sta dicendo quindi che è più probabile che Marchionne cerchi una sponda in Oriente?
È una mia valutazione personale, ma in questo contesto forse potrebbe essere utile definire una partnership con un player forte nell’area asiatica. Se oggi Volkswagen fa quei numeri lo deve soprattutto alle auto che vende in Cina. Difatti ha più stabilimenti produttivi in Cina che in Germania. E questo perché il mercato asiatico conta circa 22 milioni di autovetture. Il gruppo sta potenziando molto la produzione in Europa e in America, ma – qualora dovesse ritenere non fosse abbastanza – credo avrebbe più senso ricercare una partnership in Asia.
(Marco Latorre)
In collaborazione con www.think-in.it