Cesare Damiano insiste ancora sulla sua proposta di flessibilità a 62 anni con 35 di contributi, spiegando che non può essere liquidata, come ha fatto l’Inps, con un problema di costi. Il Presidente della commissione Lavoro della Camera ricorda infatti che tra il 2020 e il 2060 in Italia ci saranno circa 350 miliardi di euro di risparmi nel sistema pensionistico. Un dato confermato anche dalla Ragioneria dello Stato. Dunque le possibilità per introdurre un meccanismo di flessibilità, diverso dal ricalcolo integrale con il sistema contributivo, secondo Damiano, ci sarebbero.



Oggi in Parlamento si è tornati a parlare di pensioni. Nello specifico si è svolta l’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato di Giuseppe Pisaura, Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, riguardo il decreto con cui il governo ha deciso di rimborsare i pensionati dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul blocco delle indicizzazioni. Ebbene, l’esecutivo restituirà meno del 12% di quanto è stato complessivamente trattenuto a causa della mancata indicizzazione.



Il fondatore del MoVimento 5 Stelle Beppe Grillo, dal suo blog, attacca le politiche di verifica straordinaria condotte negli ultimi 6 anni dall’Inps, con l’obiettivo di stanare i cosiddetti falsi invalidi, che incidono sul bilancio dello Stato e sui veri invalidi, beneficiari di assegni in molti casi inferiori alle proprie necessità. Grillo trae spunto dall’inchiesta condotta da “Il Corriere della Sera”, secondo cui il numero degli invalidi nel 2014 sarebbe aumentato, rispetto all’anno precedente di 100.000 unità, e si chiede quali siano le cause di tale aumento. Il comico genovese ha bocciato le politiche di verifica straordinaria condotte dall’Inps, che sono state “disastrose” e hanno avuto come effetto collaterale effetti negativi per i veri disabili. 



Sindacati e governo si incontreranno il 16 luglio per parlare di pensioni. Il primo tavolo di confronto tra esecutivi e rappresentanti dei pensionati si è tenuto ieri. I sindacati hanno chiesto al ministro Poletti di trovare un metodo per rivedere il montante di tutte le pensioni per avere una reale rivalutazione rispetto all’effettivo costo della vita. Inoltre, hanno spiegato di essere contrari all’idea di Tito Boeri di calcolare le pensioni con il contributivo puro. In ogni caso il tema, insieme a quello della flessibilità, verrà approfondito nei prossimi incontri che si terranno con cadenza regolare in vista della Legge di stabilità.

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan è tornato a parlare di riforma pensioni, tema al centro dell’attenzione in virtù della possibile riforma, auspicata da più parti e annunciata dal premier Renzi, che ha annunciato interventi all’attuale normativa nella prossima Legge di Stabilità. Come interverrà il governo? Con l’introduzione della pensione anticipata (proposta dai parlamentari Pd Damiano e Baretta), di quota 100 o del reddito minimo per gli over 55, auspicato dal presidente dell’Inps Tito Boeri (che dovrebbe proporre, entro fine mese, una proposta proveniente dall’ente), o con una misura alternativa, ancora allo studio? In attesa di conoscere i dettagli del provvedimento, Padoan ha risposto indirettamente al Corriere della Sera, che ha pubblicato un articolo, in cui si parla di un possibile disavanzo della gestione dell’Inps nei prossimi anni (secondo i dati pubblicati dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, nel 2023 il passivo dell’ente potrebbe raggiungere i 56 miliardi di euro), spiegando che “il sistema pensionistico italiano e’ tra i piu’ solidi d’Europa”. Padoan non si è sbilanciato sulle misure allo studio del Governo, annunciando un imminente incontro con Boeri e il ministro del Lavoro Poletti sul tema.