Scaduto il termine per versare gli acconti Tasi e Imu 2015, fissato per il 16 giugno, è possibile sanare la posizione con il fisco avvalendosi del ravvedimento operoso. L’istituto, utilizzabile anche per il pagamento dei tributi locali, permette di adempiere in ritardo, evitando le onerose sanzioni previste in caso di accertamento, versando sanzioni in forma ridotta e interessi al tasso legale, calcolati tenendo conto dei giorni trascorsi tra la scadenza e l’effettiva liquidazione. Esistono diversi tipi di ravvedimento, differenziati a seconda dell’entità della sanzione da versare: i contribuenti che decideranno di pagare Tasi e Imu in ritardo entro i 14 giorni dalla scadenza, verseranno una sanzione pari allo 0,2% per ogni giorno di ritardo. Le sanzioni crescono fino al 3% per adempimenti effettuati tra il quindicesimo e il trentesimo giorno, al 3,33% se il ritardo viene sanato tra il trentunesimo e il novantesimo giorno, 3,75% se il pagamento viene effettuato oltre il novantunesimo giorno. In ogni caso i contribuenti che decideranno di pagare in ritardo gli acconti Tasi e Imu dovranno versare anche gli interessi, calcolati tenendo conto degli interessi legali, allo 0,5% dall’inizio del 2015. 



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