«Condivido in toto il piano di Boeri per migliorare la riforma delle pensioni, mentre non sono d’accordo con le proposte dei partiti in commissione in quanto penalizzano i contribuenti e creano problemi di bilancio”. Lo afferma Marco Baldassarre, deputato del gruppo Alternativa libera (ex M5S) e membro della commissione Lavoro alla Camera. Nei giorni scorsi il presidente Inps, Tito Boeri, ha presentato una proposta in cinque punti per intervenire su alcune aree critiche dell’attuale sistema pensionistico. L’idea portante è quella di “chiedere a chi ha redditi pensionistici elevati in virtù di trattamenti molto più vantaggiosi di quelli di cui godranno i pensionati del domani, un contributo al finanziamento di uscite verso le pensioni più flessibili”.
È giusto tassare le pensioni più alte come propone Boeri?
Non posso che trovarmi d’accordo sull’idea di tassare maggiormente le pensioni più alte. Anche in passato ci sono già state alcune proposte che andavano in questa direzione da parte di quasi tutte le forze politiche dell’arco parlamentare. In un sistema solidaristico è normale intervenire su chi ha troppo o comunque di più degli altri, anche perché con il vecchio metodo retributivo in parecchi sono andati in pensione senza avere versato la giusta quota di contributi.
In questo modo non si vanno a toccare i cosiddetti “diritti acquisiti”?
Va tenuto conto del fatto che chi è andato in pensione con il sistema retributivo ha avuto un beneficio rispetto a chi lo fa oggi con il contributivo. Sono dunque del tutto favorevole al fatto di andare a togliere qualcosa a chi ha una pensione più alta, sia che si tratti di pensione d’oro o d’argento, per restituire risorse a chi ha una pensione minima. Quindi in un secondo momento dovremo risolvere una volta per tutte il problema della contribuzione delle prossime pensioni.
Che cosa ne pensa dell’idea di garantire un reddito di cittadinanza agli over 55?
Sono favorevole al fatto di consentire la flessibilità soprattutto per chi resta senza lavoro a più di 55 anni, e quindi incontra maggiori difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro. L’idea di Boeri è di destinare a queste persone il reddito minimo, che era anche una delle proposte che noi sosteniamo fin dall’inizio.
Per Boeri, “le proposte presentate in Parlamento vanno riesumando meccanismi propri delle pensioni di anzianità, storicamente lo schema più insostenibile della nostra previdenza pubblica”. Condivide questo giudizio?
In quanto presidente Inps, Boeri ha sicuramente tutte le informazioni che occorrono per fare queste valutazioni. In commissione Lavoro abbiamo chiesto diverse volte i dati all’Inps, ma purtroppo non ci sono mai stati forniti. Mi affido quindi alle competenze di Boeri.
In questo modo però Boeri boccia tutte le proposte presentate dal Pd in commissione, a partire dallo stesso ddl Damiano…
La proposta di cui stiamo discutendo in questo momento in commissione si basa sul fatto di prevedere una penalizzazione del 2% per ciascun anno di pensione anticipata. Personalmente però si tratta di una proposta che non condivido, perché va a diminuire un diritto dei lavoratori. Ci sono persone che, prese dalla disperazione per i vincoli imposti dalla legge Fornero, sono obbligate a fare la scelta di un pensionamento anticipato.
In che senso?
Non riuscendo più a rientrare nel mondo del lavoro o facendo parte dei cosiddetti esodati, non hanno altre alternative. È chiaramente però una proposta penalizzante. Non è molto sostenibile neanche dal punto di vista dei conti pubblici, perché le persone che andranno in pensione prima del previsto saranno sicuramente numerose e ciò avrà effetti negativi anche per gli stessi bilanci dell’Inps.
Lei ha presentato anche delle sue proposte in commissione?
Sì. In questi giorni abbiamo presentato una proposta per consentire il versamento dei contributi a favore di un’altra persona entro il secondo grado di parentela. La nostra idea è che un padre possa versare per il figlio, o un nonno per il nipote, un anno di contributi per la gestione separata Inps purché il beneficiario abbia tra i 18 e i 35 anni.
(Pietro Vernizzi)