Le parole del premier Matteo Renzi, che ha annunciato un intervento sulla tassazione delle pensioni, stanno alimentando ipotesi sui possibili interventi e, allo stato attuale delle cose, l’intervento maggiormente plausibile appare l’estensione del bonus Irpef ai pensionati. Il bonus da 80 euro, introdotto a partire dal mese di maggio 2014, è stato finora riservato ai lavoratori dipendenti con reddito annuo non superiore ai 26.000 euro, escludendo i possessori di partita Iva e, appunto, i pensionati. Secondo le stime effettuate da “Il Sole 24 Ore”, l’estensione del bonus Irpef ai pensionati costrerebbe circa 10 miliardi di euro, risorse che potrebbero essere sottratte a quelle utili per attuare la riforma delle pensioni.  



In attesa di capire se ci sarà un intervento di riforma delle pensioni nella Legge di stabilità, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha spiegato che il Governo intende comunque muoversi portando benefici ai pensionati, ricordando, ad esempio, come un intervento per eliminare le tasse sulla prima casa sia sicuramente portatore di vantaggi per diversi italiani e molti pensionati. Poletti ha quindi ricordato che si sta occupando di tasse, povertà e pensioni. Dunque non resta che aspettare per capire più nel concreto quali saranno gli interventi in materia.



Sindacati e Inps non si incontrano solamente a Roma a livello nazionale, ma anche a livello regionale. Per esempio, nelle Marche. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto di poter avere accesso ad alcuni dati per capire meglio la situazione dei pensionati marchigiani e hanno esposto alcune delle criticità operativi degli uffici Inps. Inoltre, i sindacati hanno chiesto informazioni su alcuni accrediti di pensione non andati a buon fine a luglio. L’Inps ha offerto massima disponibilità e l’incontro è stato, a quanto pare, costruttivo. Si spera che anche a livello nazionale ci possa essere collaborazione tra le due parti, anche perché, oltre che con il Governo, è lì che si può discutere di riforma delle pensioni.



Crescono le pensioni di anzianità anticipate degli italiani. L’Inps segnala infatti che sono ormai il 34% del totale (dopo il primo semestre 2015), quando un anno fa erano  il 22%. Questo per quel che riguarda i lavoratori dipendenti. Ma anche tra gli autonomi c’è stato un balzo delle pensioni anticipate: dal 17% al 25%. Per l’Inps l’incremento è dovuto alla Legge Fornero: solo ora un numero considerevole di italiani è riuscito a raggiungere i requisiti necessari, dopo il brusco innalzamento dovuto alla legge 214/2011.

Le parole di Renzi sulle pensioni non piacciono a Susanna Camusso, Segretario generale della Cgil. “Siamo stufi degli annunci”, ha detto la sindacalista, spiegando che è da tre anni che si annunciano interventi. Dato che ha parlato alla Filea, il sindacato degli edili, Camusso ha spiegato l’importanza di ricreare lavoro, seguita da interventi sulle pensioni, mediante il cambiamento della legge Fornero.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato una vera e propria rivoluzione fiscale per il prossimo triennio che dovrebbe riguardare anche le pensioni, con possibili interventi sulla fiscalità. Non si tratta, quindi, di una riforma delle pensioni, che dovrebbe essere ulteriormente rimandata, a causa di mancanza di fondi disponibili (restano possibili modifiche alla Legge Fornero nella prossima Legge di Stabilità) ma di un intervento più generico sugli scaglioni Irpef, che dovrebbero riguardare anche gli assegni pensionistici. Secondo quanto riportato da “La Stampa”, il governo sta pensando ad una riduzione delle aliquote Irpef, dalle cinque attuali fino a due (23 e 33%), innalzando la no tax area, attualmente 8.000 euro per i lavoratori dipendenti e 7.500 euro per i pensionati (anomalia denunciata dai sindacati, che hanno chiesto l’allineamento) fino a 10.000 euro. Il governo potrebbe anche estendere il bonus Irpef di 80 euro al mese, che spetta ai lavoratori dipendenti che percepiscono meno di 26.000 euro, anche ai pensionati, categoria finora esclusa dal provvedimento.