Sulla riforma delle pensioni interviene anche l’ex Presidente della Camera Fausto Bertinotti, secondo cui “ritoccare” la legge Fornero “sarebbe una misura d’igiene”, dato che rappresenta “un’ingiustizia così clamorosa da chiamare in causa persino la Corte Costituzionale”. Parole molto dure, riportate da controcampus.it. L’ex sindacalista e leader del Pci ricorda anche che viviamo in un’epoca in cui si stanno di fatto distruggendo le conquiste sociali ottenute negli ultimi 25 anni, come ad esempio la pensione di anzianità, che “era un principio di salvaguardia contro il carattere usurante del lavoro manuale. E per tale ragione è stato demolito. Perché metteva in discussione le mistificazioni caldeggiate dall’ordine borghese, e volte a privare i cittadini di una loro collocazione sociale o di genere”.



Mentre si cercano notizie e aggiornamenti su una possibile riforma delle pensioni, si avvicina la data del 10 luglio, termine per il pagamento dei contributi Inps per le colf relativi al trimestre aprile-giugno. L’importo è variabile a seconda della paga oraria: nel caso si superino le 24 ore settimanali di servizio vi è contributo fisso variabile da 1,01 a 1,08 euro all’ora a seconda anche dell’inquadramento contrattuale. A questo link è possibile avere ulteriori informazioni e dettagli.



Inutile fingere che il voto in Grecia non abbia ripercussioni sull’Italia. Se ci dovesse essere una forte pressione sui titoli di stato italiano, sicuramente aumenterebbero le spese per gli interessi sul debito pubblico. Non a caso il Premier Renzi incontra questa mattina il ministro Padoan. E una spesa “imprevista” come questa può complicare il quadro dei conti pubblici in vista della Legge di stabilità. Nella quale si dovrebbe parlare di riforma delle pensioni. Il condizionale è d’obbligo, visto che in caso di deterioramento dei conti pubblici il progetto di introdurre un criterio di flessibilità potrebbe saltare. Tanto più che l’Italia per far fronte alla crisi del 2011 ha dovuto proprio mettere mani alle pensioni e che uno dei motivi di attrito tra Grecia e creditori è stato proprio il sistema previdenziale.



In questo periodo in cui è prevista l’erogazione della quattordicesima per lavoratori e pensionati, l’Inps è intervenuta con la circolare numero 130 per chiarire i dettagli riguardo la “corresponsione della somma aggiuntiva per l’anno 2015”. Vengono innanzitutto spiegati i requisiti necessari: il beneficio, scrive l’Istituto nazionale di previdenza, spetta ai pensionati con almeno 64 anni di età. Per quest’anno sono interessati tutti i soggetti nati prima del 1 gennaio 1952, ma l’aumento spetta in misura proporzionale anche a coloro che compiono il 64esimo anno di età entro il 31 dicembre dell’anno di erogazione, con riferimento ai mesi di possesso del requisito anagrafico, compreso il mese di raggiungimento dell’età.

La quattordicesima è destinata ai pensionati che non abbiano un reddito annuale personale superiore a 9.767,16 euro e l’indennità varia in funzione dell’anzianità contributiva maturata alla data di decorrenza della pensione. Ad esempio, chi ha maturato fino a 15 anni di anzianità contributiva fino a 15 anni (fino a 18 se è un ex lavoratore autonomo), la somma è pari a 336 euro. Per chi invece ha maturato dai 15 ai 25 anni di contribuzione (oltre 18 e fino a 28 per gli ex autonomi), l’importo sarà di 420 euro, mentre per i pensionati con più di 25 anni di contribuzione (oltre 28 se ex autonomi) la quattordicesima sarà di 504 euro.

L’Inps fa sapere anche che la somma aggiuntiva viene erogata in misura tale da non comportare il superamento dei limiti massimi stabiliti: il beneficio viene infatti concesso interamente fino a un limite di reddito uguale a una volta e mezzo il trattamento minimo. Oltre tale soglia, “l’aumento è corrisposto in misura pari alla differenza tra la somma aggiuntiva e la cifra eccedente il limite stesso (clausola di salvaguardia)”.