Il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, ha chiesto a Renzi di aprire un confronto con il gruppo parlamentare del Pd a partire da settembre. Al centro degli incontri per l’onorevole Damiano dovrebbero esserci i temi dell’economia quali crescita, occupazione e pensioni, in previsione della legge di stabilità. Un impegno a maggior ragione ritenuto importante dopo le turbolenze dei mercati per la tripla svalutazione dello yuan. Ma soprattutto a stare a cuore a Damiano è il tema delle pensioni, in merito a cui da tempo ha presentato una proposta di legge che rappresenta il cardine di quanti reclamano una maggiore flessibilità. Anche se nei giorni scorsi è arrivato il “niet” del viceministro dell’Economia, Enrico Morando, secondo cui sono ipotizzabili solo misure “a costo zero” come il cosiddetto “prestito ponte”.
Onorevole Damiano, che cosa ne pensa delle affermazioni del viceministro dell’Economia? Non sono d’accordo con Morando. È nota la sua posizione a difesa sostanziale della “riforma” delle pensioni del governo Monti. Del resto Morando ha sempre dichiarato che la piattaforma dell’allora governo doveva proseguire con il nuovo esecutivo di centrosinistra. Un’idea che io ho sempre combattuto con grande energia.
Eppure i ministri Poletti e Padoan avevano fatto delle caute aperture sulla flessibilità… Apprezzo le aperture di Padoan e di Poletti, che si aggiungono anche a quelle di Renzi quando parla di introdurre un principio di flessibilità nel sistema pensionistico. È del resto impossibile correggere una “riforma” a costo zero: un po’ di risorse andranno impegnate.
Lei ha chiesto un incontro di chiarimento tra Renzi e i gruppi parlamentari del Pd. Ha già avuto riscontri? Non ho avuto riscontri, ma ho chiesto a Renzi di convocare nel dopo-ferie il gruppo parlamentare del Pd di Camera e Senato per affrontare il tema della Legge di stabilità. L’obiettivo è trovare un equilibrio all’interno del Pd.
Pensa che troverà la disponibilità dell’esecutivo? Se le penalizzazioni sono tali da non essere convenienti è inutile la flessibilità, e quindi bisogna trovare un compromesso. Con la mia proposta ho aperto il terreno per una soluzione, con un massimo dell’8% di penalizzazione per chi anticipa i quattro anni rispetto agli attuali 66 e va in pensione a 62, con 35 anni di contributi.
Ne ha parlato anche con gli esponenti del governo?
Sì. Padoan, Poletti e Boeri sono tutti perfettamente a conoscenza della mia proposta.
Che cosa le hanno risposto?
Boeri in audizione ha presentato dei conti che io ho respinto al mittente, vale a dire dei costi esageratamente alti che io ritengo sbagliati. Non si può come al solito calcolare la platea potenziale e non quella dei reali fruitori di una norma.
Rappresentanti di Inps, Ragioneria di Stato, ministeri dell’Economia e del Lavoro si troveranno per discutere di Opzione Donna e settima salvaguardia degli esodati. Queste misure sono già una certezza?
Queste misure sono in costruzione. In quanto presidente della commissione Lavoro ho convocato e si sono già tenute due riunioni, cui hanno partecipato i ministeri del Lavoro e dell’Economia, Ragioneria e Inps per discutere di Opzione Donna e della cosiddetta “settima salvaguardia”. Ci rivedremo il 9 settembre dopo che si sarà tenuta una conferenza dei servizi nella quale si ratificherà o si correggerà la previsione di risparmio di 3 miliardi sui 6 già stanziati che l’Inps ha indicato per le sei salvaguardie già attuate.
L’adeguamento dell’età pensionabile alle aspettative di vita sarà applicato anche a Opzione Donna, così da escluderne le donne nate negli ultimi tre mesi del 1957 e del 1958?
Noi abbiamo l’obiettivo di correggere la circolare restrittiva dell’Inps su Opzione Donna. Questa circolare prevede che per andare in pensione con quella regola, vale a dire con 57 anni di età (58 per le autonome) e 35 di contributi, si debba percepire l’assegno pensionistico già al 31 dicembre di quest’anno. Mentre noi diciamo che basta avere diritto all’assegno. Escludiamo quindi sia l’aspettativa di vita, sia la finestra mobile.
(Pietro Vernizzi)