Per sostenere la Proposta di legge 857, nota come Damiano-Baretta, è in preparazione un Flash Mob a Roma. Su Facebook è stato creato un gruppo che intende raccogliere le adesioni per l’evento, da tenersi davanti al Parlamento in una data ancora da definire. Probabilmente l’occasione giusta potrebbe essere legata alla discussione della Pdl stessa. Non è da escludere che il Flash Mob possa tenersi il 9 settembre, quando si terrà un incontro, chiesto da Cesare Damiano, con i rappresentanti di Inps, Ragioneria generale dello Stato e ministeri del Lavoro e dell’Economia.



Non solo Cesare Damiano: i lavoratori precoci sembrano poter avere un alleato in più in Matteo Salvini. Si sa che la Lega Nord è contraria alla riforma delle pensioni targata Fornero e ieri il leader del Carroccio ha scritto su Facebook di aver incontrato tre “vittime dell’infame legge Fornero”, cui sono stati “rubati fino a 5 anni di vita, di lavoro, di pensione, di futuro”. La conclusione del breve messaggio di Salvini è che “andare in pensione dopo 40 anni di lavoro è un diritto”. Musica per le orecchie dei lavoratori precoci, per i quali già andare in quiescenza con 41 anni di contributi, come proposto da Damiano, sarebbe già una conquista. Vedremo se grazie a questo nuovo sostegno la loro battaglia raggiungerà il risultato sperato.



Settembre si avvicina e, come ha fatto capire Cesare Damiano, potrebbe essere un mese decisivo per una riforma delle pensioni, seppur in forma soft. Uno dei primi capitoli che verrà affrontato è quello dello sblocco di Opzione donna. Sembra esserci l’accordo sulla possibilità di renderla fruibile fino alla fine dell’anno, anche se ci sono alcuni timori riguardo i tre mesi di aspettativa di vita che rischiano di renderla inutilizzabile per le italiane nate nell’ultimo trimestre del 1957 e del 1958. Sul punto sembra comunque che la commissione Lavoro della Camera riuscirà a strappare le condizioni per far sì che nessuno venga escluso. Tuttavia c’è chi vorrebbe di più su questo fronte: l’estensione di Opzione donna fino al 2018.



Su Facebook si è già formato un gruppo, che ha deciso di fare pressione su media e politici per far sentire la propria voce. Le iscritte hanno infatti inviato diverse mail alle redazioni delle trasmissioni televisive, in particolare talk show, per chiedere di avere uno spazio in cui presentare le proprie richieste. E lo stesso viene fatto anche nei confronti di parlamentari e del Presidente dell’Inps, Tito Boeri. Del resto queste italiane si “accontenterebbero” di poter accedere alla pensione con un calcolo contributivo puro, con un peso quindi “limitato” sulle casse pubbliche. Non sarà facile vederle accontentate: sarebbe comunque già importante per loro essere ascoltate.