Negli ultimi giorni sono arrivate novità per quanto concerne la ventilata riforma del sistema pensionistico. Novità che non si sono rivelate positive per quanti speravano in una modifica dei requisiti per entrare nel sistema pensionistico che a partire dal mese di gennaio 2016 passeranno a 66 anni e sette mesi. Infatti, sembra che non ci sia spazio e soprattutto risorse nella prossima Manovra Finanziaria, per affrontare questo delicato tema anche se molti esponenti dello stesso Governo Renzi, a più riprese, hanno ribadito la necessità di rivedere la Legge Fornero per rendere meno gravosa la situazione per i lavoratori. Nello specifico la principale impellenza sembra essere quella di abbassare l’età pensionabile, c.osa non semplice da fare.
La legge Fornero “è una legge fatta male con uno scalino che blocca il turn over. Molti dati ci dicono che non c’è turn over secco e automatico, ma è ovvio che un turn over bloccato diminusce le opportunità per i giovani. Bisogna lavorare per arrivare a un cambiamento”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervenuto alla festa dell’Avanti durante l’incontro intitolato “Welfare e sviluppo. Il nuovo inizio per il mondo del lavoro” al quale hanno partecipato anche la leader della Cgil Susanna Camusso, il presidente dei Giovani imprenditori Marco Gay, il responsabile Economia e Lavoro del Pd Filippo Taddei e il manager e scrittore Francesco Delzìo. “L’invecchiamento attivo – ha aggiunto il ministro – è un problema da affrontare. La flessibilità è un argomento da affrontare dentro una logica generale. Noi abbiamo aziende che legittimamente hanno bisogno di questo cambiamento”.