Annamaria Furlan, Segretario generale della Cisl, continua a chiedere un intervento di riforma delle pensioni. Non è la prima volta che il leader del sindacato di via Po insiste su questo punto e nell’intervista a ilsussidiario.net ribadisce che “la politica farebbe bene a occuparsi dei problemi del Paese, a cominciare da una modifica della legge Fornero, la peggiore legge pensionistica d’Europa”. Ma non è tutto, perché per Furlan occorre restituire potere d’acquisto agli italiani, pensionati compresi. Per questo la Cisl ha presentato una proposta per una riduzione delle tasse fino a 1.000 euro l’anno già con la prossima legge di stabilità, senza quindi attendere l’intervento sull’Irpef annunciato da Renzi per il 2018.



Notizie preoccupanti per coloro che sperano in una riforma delle pensioni all’insegna della flessibilità. Le riporta Il Messaggero, parlando di un rapporto elaborato dalla Ragioneria generale dello Stato, dedicato alla spesa pensionistica e sanitaria, secondo cui presso il comitato di politica economica del Consiglio Ecofin si sarebbe reso evidente un discostamento rispetto ai calcoli nazionali di spesa, a partire dal 2020 e fino al 2032. Una differenza che arriverebbe fino allo 0,7% del Pil. Di fatto una sorta di “monito” europeo a evitare di aumentare la spesa pensionistica in Italia, visto che in futuro dovrebbe aumentare già oltre le previsioni.



Le continue dichiarazioni e i rumors su un intervento di riforma delle pensioni stanno aumentando la confusione sul tema. Non solo perché non è chiara la modalità con cui si intende introdurre una flessibilità nel sistema previdenziale, ma anche perché non si ha alcuna certezza sui tempi in cui ciò accadrà. Se infatti sembrava scontato un intervento con la prossima Legge di stabilità, una dichiarazione di Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, sembra spostarlo più in là. A margine della Festa dell’Avanti, alla fine della scorsa settimana, ha infatti dichiarato che il Governo farà un intervento sulle pensioni con la finanziaria del 2018. Non è però chiaro se queste parole facciano riferimento al taglio Irpef già ipotizzato da Renzi per quella data o alla flessibilità. Insomma, la situazione sul tema resta ancora caotica. 



Seppur dalla Cina, Tito Boeri parla del sistema pensionistico italiano, che, ancora non si capisce bene quando, dovrebbe essere oggetto di modifiche. Il Presidente dell’Inps ha rilasciato un’intervista a Il Sole 24 Ore mentre si trova a Pechino per il lancio di un progetto cofinanziato da Ue e Cina sulla riforma della protezione sociale, spiegando che il nostro sistema pensionistico “è un punto di riferimento”. Boeri ha anche evidenziato come l’Inps costituisca un ottimo esempio di puntualità ed efficienza dei pagamenti delle pensioni. Chissà se tutti gli italiani sono pienamente d’accordo con tutte queste sue affermazioni.

Anche Matteo Salvini parteciperà alla protesta di martedì 15 settembre in via XX settembre, davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze dove si ritroveranno anche Cgil, Cisl e Uil. Intervenuto alla tradizionale Festa dei popoli padani a Cittadella, il leader della Lega Nord ha annunciato che martedì “torniamo a occupare il ministero dell’economia per cancellare la maledetta legge Fornero. Anche perché quel verme di Renzi trova tempo per tutto tranne che per le pensioni e la legge Fornero, un oltraggio a milioni di italiani”. “Ho finito le guance da porgere – ha aggiunto Salvini rivolgendosi poi a Berlusconi e al suo partito – O Forza Italia decide cosa fare da grande oppure il treno passa e andiamo avanti da soli”. Il numero del Carroccio ha quindi parlato di immigrazione: “Saluto i tanti don Gianni, don Angelo, don Bruno che stanno alzando la testa dicendo che c’è un limite e che si ricordano anche della loro gente. Facile spalancare le porte della parrocchia a chi arriva dall’altra parte del mondo quando ci sono italiani che dormono in auto”. Se la situazione non cambierà, “nel 2050 la manifestazione a Cittadella la fanno gli immigrati perché noi saremo in minoranza, ci vorrebbe più Oriana Fallaci e meno mons. Galantino da queste parti”.