Se Padoan ha messo il freno alla flessibilità, Renzi rilascia dichiarazioni in direzione opposta. Il Premier ha infatti spiegato, che il Governo sta studiando una misura che consenta “di andare un po’ prima in pensione, ma garantendo di costare un po’ meno”. Parole che riaccendono la speranza di chi si aspetta il varo di una riforma delle pensioni, anche se restano vaghe sui tempi e sui modi con cui questo intervento dovrebbe concretizzarsi. Il ministro dell’Economia sembra infatti escluderlo dalla Legge di stabilità, a meno che non sia il Premier, a questo punto, a volerla imporre.



La Lega Nord torna ad alzare la voce contro il Governo sul tema delle pensioni e degli esodati. Matteo Salvini ha partecipato al presidio organizzato oggi davanti al ministero dell’Economia e delle Finanze, e ha detto che Renzi deve portare in Parlamento “la legge del Pd per superare la Fornero o facciamo la guerra”. Il Capogruppo alla Camera del Carroccio, Massimiliano Fedriga, propone di occupare il ministero e le aule parlamentare dando al Governo 24 ore di tempo per presentare risposte concrete su esodati e legge Fornero.



Sulla settima salvaguardia per gli esodati, i ministeri dell’Economia e del Lavoro hanno emesso una nota congiunta spiegando che Padoan e Poletti stanno studiando una soluzione “con l’obiettivo di dare una risposta alle situazioni di disagio”. Proprio oggi un presidio, organizzato anche dai sindacati, proprio davanti alla sede del Mef ha sostenuto le istanze degli esodati e delle italiane che si battono per sbloccare Opzione donna.

Oggi è in programma, davanti alla sede del ministero dell’Economia e delle Finanze, un presidio a sostegno della settima salvaguardia degli esodati e dello sblocco di Opzione donna. Cesare Damiano ha spiegato che al termine della manifestazione l’ufficio di presidenza della commissione Lavoro della Camera incontrerà una delegazione di esodati. L’ex ministro vuol battersi affinché i fondi già stanziati per le sei salvaguardie precedenti e non utilizzati siano messi a disposizione di un nuovo provvedimento. Fondi che possono essere usati anche per sbloccare Opzione donna.



Una doccia gelata per chi si aspetta una riforma delle pensioni all’insegna della flessibilità è arrivata ieri dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Nonostante le precedenti dichiarazioni, anche del Premier Renzi, il titolare di via XX settembre in un’intervista a Sky Tg24 (clicca qui per il video) ha infatti detto che il principio delle flessibilità in uscita “è giusto”, ma ha anche aggiunto che “per il momento non è all’ordine del giorno della Legge di stabilità”. Parole che sembrano quindi smontare ogni speranza per chi pensava di poter, dal prossimo anno, andare in pensione a 62 anni (questa sembrava l’indicazione sull’età anagrafica, con 35 anni di contributi), pur con una penalizzazione sull’assegno pensionistico. 

C’è da dire che il ministro ha evidenziato che il tema non “per il momento” nella Legge di stabilità, e che quindi forse un piccolo spiraglio c’è ancora. Andranno quindi fatte diverse valutazioni, soprattutto di carattere economico, perché c’è da immaginare che il principale ostacolo alla flessibilità sia la sua copertura finanziaria, che non deve mettere a rischio i conti pubblici. Tuttavia ci sono anche valutazioni politiche da fare, considerando che tra i principali sostenitori di una riforma delle pensioni ci sono parlamentare del Pd, come Cesare Damiano.