Colpo di scena su Opzione Donna: per certi versi l’estensione dopo il 31 dicembre 2015 sarebbe già in vigore. Lo scrive Fabio Venanzi su Il Sole 24 Ore: con il messaggio 9231/2014, l’Inps ha infatti precisato che i requisiti utili a utilizzare questa possibilità di pensione anticipata vanno maturati entro il 31 dicembre 2015, ma nulla si dice riguardo i termini entro cui presentare la domanda. Dunque se una lavoratrice maturato i requisiti entro fine anno può continuare a lavorare e presentare domanda anche dopo il 31 dicembre. Certo è che i promotori dell’estensione di Opzione donna vorrebbero qualcosa di più.
Cesare Damiano sembra soddisfatto di come stanno andando le cose in tema di riforma delle pensioni. Il Presidente della commissione Lavoro ritiene infatti un successo il fatto che nella Legge di stabilità ci saranno provvedimenti su esodati, Opzione Donna e la flessibilità in uscita. Damiano ha anche ribadito che in tema previdenziale si possono approvare misure che non hanno costi aggiuntivi per lo Stato. Su questo l’ex ministro è anche pronto a un confronto con l’esecutivo per mostrare la bontà delle sue tesi e dei suoi calcoli.
Su Twitter Opzione donna da un po’ di giorni ha ripreso a essere un “tema caldo”. Il Comitato Opzione donna continua infatti a chiedere che sia sbloccata la possibilità di accesso anticipato alla pensione entro il 31 dicembre, mentre altre associazioni e gruppi Facebook ne chiedono l’estensione almeno fino al 2018. Ecco quindi che Renzi, Padoan, Poletti e molti altri politici sono diventati “bersagli” per una campagna a suon di tweet. Le italiane vogliono infatti far sentire la loro voce, sperando che venga questa volta ascoltata, visto che da diverso tempo stanno portando avanti le loro istanze che ancora non sono state accolte.
Sono giorni importanti per quanto riguarda la riforma pensioni, presto potrebbero esserci delle novità piuttosto interessanti. Certo è che ogni cambiamento verrà valutato molto attentamente come ha ripetuto alla Camera dei Deputati il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Ha parlato ai nostri microfoni in esclusiva l’ex Ministro del Lavoro Tiziano Treu, convinto che ci siano diversi provvedimenti possibili anche perchè molte persone preferiscono uscire prima dal mondo del lavoro anche rinunciando a una parte della pensione. Treu propone queste soluzioni: “Il prestito pensionistico, che costa pochissimo, oppure un part time assumendo un giovane. Una penalizzazione forte potrebbe anche essere accettata anche se magari da poche persone“. Percorsi diversi per le esigenze diverse delle persone questo Tiziano Treu raccomanda ai microfoni de Il Sussidiario.net: “Si potrebbero porre dei vincoli e invece di concedere la flessibilità a tutti riservarla solamente a situazioni particolari“.