Cesare Damiano avrà due impegni ravvicinati (in due città altrettanto vicine) in cui parlerà di pensioni. Questa sera sarà infatti a Bergamo alla Casa del giovane, con Maurizio Martina ed Elena Carnevali, per spiegare come la sua proposta di flessibilità pensionistica a partire dai 62 anni serve non solo a chi si trova vicino a quell’età, ma anche per i giovani che possono sperare in un maggior turnover nelle aziende e quindi in più offerte di lavoro. Domani mattina a Brescia, nella sede del Partito Democratico, Damiano parlerà ancora di pensioni, esodati e lavoratori precoci, con l’idea che il 2016 sia l’anno della flessibilità. Sul blog di Beppe Grillo un post della senatrice Nunzia Catalfo accusa Silvio Berlusconi di dichiarare il falso riguarda la proposta del Movimento 5 Stelle sul reddito di cittadinanza. Una proposta che avrebbe degli effetti anche sulle pensioni degli italiani. “Premesso che oggi in Italia ci sono circa 9 milioni di cittadini che vivono sotto la soglia di povertà, di cui circa 400 mila pensionati, e tenuto conto che Berlusconi ha più volte dichiarato che sarebbe sua volontà aumentare la pensione minima, cogliamo l’occasione per informare l’ex premier che con l’introduzione della nostra misura aumenterebbero anche le pensioni minime così come da lui promesso e mai attuato”, scrive la Catalfo. Il leader di Forza Italia dovrebbe quindi appoggiare e non contrastare la proposta dei 5 stelle.
Ieri il Comitato Opzione donna ha festeggiato a Roma l’importante risultato della loro battaglia ottenuto nella Legge di stabilità. All’evento hanno preso parte anche diversi membri della commissione Lavoro della Camera, tra cui Cesare Damiano. Da quel che viene riportato da Blastingnews, l’ex ministro, ha ricordato che c’è un’altra importante battaglia da combattere: quella per la flessibilità pensionistica. Il Presidente della commissione Lavoro ha spiegato che vuole incontrare il Governo per dimostrare che la soluzione giusta è consentire l’uscita dal mondo del lavoro a 62 anni di età con 35 di contributi.
Ieri il Comitato Opzione donna ha festeggiato con un evento a Roma l’importante obiettivo raggiunto: ovvero la possibilità di andare in pensione per chi aveva maturato i requisiti al 31 dicembre 2015. Una vittoria non scontata, ma in cui sperano anche le appartenenti al gruppo Facebook “Opzione donna proroga al 2018”. Una di loro ha infatti inserito un post in cui si chiede quando toccherà a loro festeggiare come il Comitato opzione donna. Altre iscritte hanno commentato con parole di incoraggiamento. In particolare una di loro si dice certa che la loro battaglia andrà a buon fine perché ci sono le elezioni e Opzione donna fino al 208 è “l’ultima carta” da giocare per Renzi.
In questi ultimi giorni il dibattito politico sulle pensioni è sempre incentrato sulla questione delle possibili variazioni da apportare al sistema pensionistico italiano soprattutto per quanto concerne la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. Tuttavia, questa non è la sola questione a far discutere in quanto diversi partiti politici hanno preso di mira la Legge Fornero dando l’impressione di volerla smontare praticamente in toto. Sull’argomento è intervenuto il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera nonché esponente del Partito Democratico, Cesare Damiano, il quale nel corso di una recente intervista ha sottolineato che non c’è la volontà di stravolgere la Legge Fornero ma se “si vuole fare una politica di occupazione per i giovani, non si possono avere aziende di quasi settantenni con i giovani esclusi dal lavoro”. Insomma per Damiano la Legge Fornero va cambiata in alcune parti mentre altre sono da mantenere.