Le novità previdenziali in questo 2016 non mancano e probabilmente potrebbero arrivarne altre se effettivamente il Governo interverrà introducendo la flessibilità pensionistica. Il Sole 24 Ore offrirà domani in edicola con il quotidiano la guida “Pensioni 2016”, divisa in cinque capitoli: Legge di Stabilità, Riforma Fornero e diritto a pensione, la flessibilità in uscita, il valore degli assegni, la previdenza complementare.
Oltre a tabelle utili per capire quando si raggiungeranno i requisiti necessari al pensionamento, saranno disponibili le domande e risposte degli esperti che potranno rivelarsi un ottimo strumento per comprendere al meglio le novità. Ci sarà poi anche un focus sulla previdenza complementare.
Continua l’attesa per sapere che forma potrà avere la riforma delle pensioni del 2016 promessa dal Governo. In ballo c’è in particolare la flessibilità pensionistica. Forse stasera il ministro Maurizio Martina dirà qualcosa in merito. Il titolare del dicastero delle Politiche agricole sarà infatti ospite della trasmissione Ballarò, in onda su Rai 3, insieme a Susanna Camusso, Segretario generale della Cgil, e il cantante Renzo Arbore. Tra i temi della puntata, come spiega il sito della trasmissione condotta da Massimo Giannini, ci sarà anche “la riapertura del dibattito sulla riforma delle pensioni”. La posizione della Camusso è nota, quindi è probabile che tornerà a chiedere la pensione anticipata a 62 anni e la Quota 41 per i lavoratori precoci. Martina spiegherà in che direzione vuole muoversi il Governo?
Cesare Damiano va di nuovo in pressing sul Governo Renzi a proposito della riforma delle pensioni all’insegna della flessibilità. L’ex ministro, in merito agli ultimi “screzi” tra Italia e Commissione europea, ha infatti detto: “Il Premier ha detto che non vuole essere telecomandato da Bruxelles, e ha ragione. Vorremmo che la stessa combattività l’Italia la dimostrasse nei confronti dell’Europa per un altro tipo di flessibilità, quella del sistema pensionistico”. Per Damiano occorre quindi correggere la “riforma delle pensioni che la Troika ci ha imposto nel 2011”. Il Presidente della commissione Lavoro della Camera ha ricordato che un intervento di questo tipo sana ingiustizie sociali e aiuta i giovani a poter avere più opportunità lavorative.
La Cgil, come noto, ha presentato la “Carta dei diritti universali del lavoro”, che viene considerata una sorta di nuovo Statuto dei lavoratori. Uno degli articoli di questa vera e propria proposta di legge è dedicato alle pensioni. Si tratta dell’art. 21, intitolato “Diritto ad una adeguata tutela pensionistica”. Il testo recita: “Tutti i lavoratori hanno diritto ad un trattamento pensionistico comunque in grado di garantire loro mezzi adeguati alle proprie esigenze di vita. A tal fine, essi hanno diritto alla completa totalizzazione, ricongiunzione e riunificazione dei periodi contributivi. Nel caso in cui la contribuzione non sia sufficiente a garantire ai lavoratori quanto necessario per le esigenze di vita, lo Stato provvede ad integrare le prestazioni con risorse provenienti da forme di solidarietà”. Oltre a questo, ricordiamo che il sindacato di Susanna Camusso, insieme a Cisl e Uil, chiede di introdurre la flessibilità pensionistica a 62 anni e la Quota 41 per i lavoratori precoci.
Buone notizie per le pensioni dei medici e dei dentisti. L’Enpam, la più grande Cassa previdenziale privata italiana, ha avuto un importare riconoscimento sul suo bilancio da parte della magistratura contabile. Come scrive Repubblica, infatti, viene certificata la sostenibilità per i prossimi 50 anni, con un patrimonio sufficiente a coprire la riserva legale pari a 5 volte le pensioni in pagamento, così come richiesto dalla Legge Fornero per far sì che i conti delle Casse private siano in ordine.
Per effetto di quanto contento nella riforma delle pensioni targata Fornero varata dal Governo allora presieduto da Mario Monti, in questo 2016 si andrà in pensione ancora più tardi rispettando così il duplice obiettivo di riportare in equilibrio il sistema pensionistico e seguire l’evoluzione dell’aspettativa di vita che negli ultimi decenni è sensibilmente cresciuta. Tuttavia ci sono delle notizie abbastanza positive per i dipendenti della pubblica amministrazione per i quali è possibile accedere alla pensione anticipata anche prima dei 62 anni di età per effetto del cosiddetto pensionamento d’ufficio. In pratica, fino al 2017, le amministrazioni pubbliche si possono avvalere della possibilità di collocare in quiescenza forzosa uno o più dipendenti per seguire la politica di perfezionamento della massima anzianità contributiva anche prima del compimento del 62esimo anno di età anagrafica a patto che abbiano già maturato i 42 anni e 10 mesi di contributi nel caso degli uomini ed i 41 anni e 10 mesi per le donne.