Susanna Camusso è tornata a parlare di riforma delle pensioni, partecipando alla trasmissione di Rai 3 Ballarò. Il Segretario generale della Cgil occorre avere il coraggio di correggere la Legge Fornero, sia perché il parametro dell’aspettativa di vita non funziona, dato che non tutti i lavori sono uguali e possono essere svolti fino alla stessa età, sia perché bisogna dare una prospettiva ai giovani, visto che rischiano in futuro di non avere una pensione decente e nemmeno di trovare lavoro se non si sblocca il turnover con l’abbassamento dell’età pensionabile.



Per Oscar Giannino, però, anche lui ospite della trasmissione, non è affatto detto che mettendo mano alle pensioni si creino posti di lavoro. Quel che bisogna fare per i giovani è dunque abbassare le aliquote contributive, oltre che quelle fiscali.

Pensioni più ricche in arrivo per gli iscritti all’Eppi, ovvero l’ente previdenziale dei periti industriali. Come ricorda Italia Oggi, il ministero del Lavoro ha infatti dato il via libera alla possibilità di destinare il contributi integrativo (pari al 5% dell’importo netto della fattura) ai montanti previdenziali degli iscritti. Ciò vuol dire che i lavoratori di oggi avranno la possibilità di vedere incrementato il loro assegno una volta che andranno in pensione. Una buona notizia, anche se l’Eppi dal 2011 ha aumentato l’aliquota contributiva soggettiva, che arriverà al 18% nel 2019. In pratica si avranno meno soldi oggi, ma pensioni più elevate domani. 



La riforma delle pensioni è stato uno dei temi trattati nella puntata di diMartedì. Maurizio Landini ha ricordato che la Legge Fornero è servita a far cassa e a risparmiare 80 miliardi di euro. Dunque ora si può intervenire per modificarla, anche perché abbassare l’età pensionabile vuol dire creare opportunità lavorative per i giovani. In studio c’era anche Emiliana Alessandrucci, Presidente Colap, Coordinamento libere associazioni professionali, che non ha potuto fare a meno di notare che la riforma che ha portato al sistema contributivo pieno non ha tenuto conto del mercato attuale. Dunque c’è chi versa nel sistema, ma occorre anche vedere chi e quanto riceve. 



Il Governo ancora non ha fatto sapere in che modo interverrà sulle pensioni nel 2016, ma forse dovrà tener conto di come il potere d’acquisto dei pensionati sia calato nell’ultimo anno. La Fnp-Cisl di Foggia denuncia infatti che c’è stata una riduzione del 30% “dovuta in gran parte all’aumento delle spese da sostenere per i servizi sanitari”, ha spiegato Giuseppe Santelia, Segretario generale del sindacato dei pensionati della città pugliese. Certamente non si può pensare che il fenomeno sia limitato solo a quel territorio. Con tutta probabilità la stessa situazione si verifica in gran parte dell’Italia, senza dimenticare che in altre città il costo della vita è più alto. 

Nuova stoccata di Matteo Salvini contro la Legge Fornero. Ieri il leader della Lega Nord era ospite in collegamento della trasmissione diMartedì, in cui si sono affrontati diversi temi, compreso il canone Rai in bolletta. In collegamento c’era anche Chicco Testa, Presidente di Assoelettrica. Tra Testa e Salvini c’è anche stato un piccolo battibecco. In ogni caso il leader del Carroccio durante uno dei suoi interventi ha detto che si sarebbe potuto ritenere soddisfatto solo quando si aprirà un vero e concreto dibattito su come cancellare la Legge Fornero, che tanti problemi ha causato agli italiani e sta continuando a darne, dato che i suoi effetti si sono, per esempio, fatti sentire con l’innalzamento dell’età pensionabile a partire dal 1 gennaio 2016. 

In questo anno 2016 il sistema italiano delle pensioni prevede una serie di novità, molte delle quali sono diretta conseguenza di quanto deciso negli anni passati ad esempio nell’ormai notissima Riforma Fornero. In questo caso vogliamo porre l’attenzione sulla questione della pensione di reversibilità che spetta ad un coniuge nel caso di decesso dell’altro. Tuttavia in caso in cui il titolare di una pensione di reversibilità dovesse essere anche in possesso di altri redditi, la legge prevede l’applicazione di alcune riduzioni dell’importo pensionistico spettante. Riduzioni che vengono applicate se viene superato un certo reddito e nello specifico se il reddito supera i 19 mila e 573,71 euro. La riduzione può essere pari al 25% per redditi oltre il suddetto limite ma inferiori ai 26098 euro, sale al 40% per redditi tra 26098 euro e 32622 euro e del 50% nel caso superi quest’ultimo limite. Ricordiamo che per legge la pensione di reversibilità è pari al 60% della pensione percepita dal defunto.