I lavoratori precoci sembrano sul piede di guerra, specie dopo che sono cominciate a circolare delle notizie secondo cui Tito Boeri, tra le sue proposte di riforma delle pensioni, vorrebbe far sì che si possa andare in pensione con 43 anni di contributi per gli uomini e 42 per le donne, contro dei requisiti che col passare del tempo dovrebbero arrivare fino a 45 anni di anzianità contributiva.
Quello del Presidente dell’Inps sembrerebbe quindi un miglioramento in prospettiva, ma di certo non è una proposta che piace a chi si dice pronto ad accettare al massimo la “Quota 41” proposta da Cesare Damiano.
Come noto, sembra che la Commissione Ue, con i suoi rilievi sul debito pubblico italiano, abbia di fatto detto che non è possibile fare una riforma delle pensioni. Per Maurizio Sacconi, tuttavia, una flessibilità si può introdurre, se viene limitata “al breve medio termine ovvero a quella transizione graduale dal vecchio al nuovo regime che fu trascurata all’atto di approvazione della legge Fornero”. Per il Presidente della commissione Lavoro del Senato, la flessibilità dovrebbe essere anche in entrata, con “incentivi ai versamenti volontari dei lavoratori e dei datori di lavoro”.
Mentre si discute di riforma delle pensioni con l’introduzione della flessibilità, a Trieste c’è chi pensa di poter avere pensioni con un regime fiscale più favorevole. Il Movimento Trieste Libera ha infatti notificato al Presidente dell’Inps Boeri e al Direttore generale Cioffi la richiesta di “detassare come pensioni estere anche quelle dei cittadini residenti nel Free Territory of Trieste – FTT”. In buona sostanza il Movimento Trieste Libera spiega che il FTT “è un piccolo Stato-portofranco affidato dal 1954 alla difesa militare della Nato e all’amministrazione civile provvisoria del Governo italiano per conto delle Nazioni Unite, ma non è un Paese membro dell’Ue”.
Il Governo sembra pronto a vare un ddl sul lavoro autonomo. E certo forse dovrà fare anche qualcosa sul fronte delle pensioni, perché i dati sulla Gestione separata dell’Inps, ricordati da Il Sole 24 Ore, non sono incoraggianti. Le pensioni erogate sono infatti inferiori ai 500 euro nel 92%: l’importo medio è di 161 euro mensili. Il punto è che oltre a essere una “cassa” piuttosto giovane (ha 20 anni), i contributi che vi vengono versati non possono essere ricongiunti. Non è dunque un tema semplice quello delle pensioni dei collaboratori e dei lavoratori autonomi.
La riforma delle pensioni continua ad essere motivo di discussione politica e non solo. Davanti a Montecitorio nella giornata di ieri è stato intercettato il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini che ha ribadito la lotta alla riforma Fornero e la propria contrarietà alla legge sulle Unioni Civili. Il segretario ai tanti cronisti presenti ha sottolineato: “La sinistra è fuori dal mondo. Fossi in Renzi mi preoccuperei di cancellare la legge Fornero e di difendere i confini di questo Paese invaso, espellendo decine di migliaia di clandestini”. Lo stesso Salvini dopo aver rimarcato la propria contrarietà alle Unioni civili rimarcando: “Ogni bimbo ha diritto a conoscere la sua madre e il suo papà” dal proprio profilo facebook ha pubblicato il video delle famose lacrime dell’allora Ministro Fornero quando annunciò la necessità per gli italiani di fare molti sacrifici, con il leader del Carroccio che poi ha aggiunto: “Le lacrime di coccodrillo della Fornero, noi non dimentichiamo!”.