I Neet, naturalmente. Ma anche – per fortuna – molti giovani che abitano l’ultima fase di un’education scolastica oppure stanno segiendo percorsi di training e non vogliono perdere tempo a trovare la via giusta per l‘employement. A Destination Work – l’Open Day che anche nel 2016 Gi Group ha proposto gratuitamente alla Comunità-Paese – hanno partecipato anche altri italiani: mamme che vogliono rientrare sul mercato del lavoro, oppure over 50 che magari ne sono stati espulsi bruscamente e cercando una professionalità consapevole e solidale per riannodare le fila. In tutto più di 2000 utenti rispetto ai 1.600 dell’edizione inaugurale.



“La nostra iniziativa di corporate social responsability, in partenza, è stata rivolta ai giovani fra i 18 e i 19 anni e ha avuto una risposta forte, ma sono stati più numerosi dell’anno scorso anche altre fasce di età e e di situazione”, dice al IlSussidiario.net Alessandro Nodari: uno dei 270 dipendenti di Gi Group che sabato 22 hanno donato due volte il loro sostegno a Destination Work (partecipando agli eventi e regalando la loro retribuzione a un fondo che sarà devoluto a istituzioni no profit attive nel campo dell’orientamento al lavoro). La sede di Roma ma anche 40 filiali di gi Group in tutta la penisola oltre a 15 poli scolastici dove gli esperti della multinazionale dei servizi per il lavoro hanno giocato volentieri in trasferta.



Centinaia di workshop (a Milano uno dei primi è stato tenuto dall’amministratore delegato Stefano Colli Lanzi nella foto) hanno fatto emergere tutta la voglia ma anche tutto il bisogno di formazione-informazione sulle “regole per l’uso” del mercato del lavoro. Come funziona il Jobs Act? Perché puntare su un contratto di somministrazione può essere preferibile, per un giovane, rispetto al contratto a tempo determinato? Ma anche: come si redige un curriculum vitae efficace (a 18 o a 50 anni)? Se cerco/ricerco un lavoro qual è il canale primario? Fossimo in Germania sarebbe la lettura quotidiana e dettagliata degli annunci. In Italia è ancora efficiente il networking di conoscenza personali. I social media specializzati? Sono una delle opportunità forti che l’evoluzione tecnologica – a fianco di quella normativa hanno messo a disposizione di un mercato del lavoro che tutti vogliono più efficiente e flessibile: le imprese, i lavoratori, il governo, le regioni e tutti gli enti coinvolti nelle “politiche attive per il lavoro”. Fra questi soggetti attivi vi sono ormai da tempo le agenzie di servizi per il lavoro, fra le quali Gi Group occupa ormai una posizione di leadership non solo italiana. Anche i modi migliori per utilizzare l’offerta di una realtà come Gi Group sono stati stato al centro dei seminari di Destination Work: a cominciare proprio dall’orientamento, che a Gi Group è attività strategica verso chiunque venga in contatto.



“Non iscriversi alla facoltà universitaria sbagliata per un ventenne osserva Nodari – equivale per un over 50, a riconoscere quali fra le sue competenze sono divenute obsolete e far leva invece sui contenuti professionali che ancora possono essere apprezzati dal mercato”. Ecco un primo tratto distintivo del “servizio al lavoro” di una grande agenzia. Nel merito è “lavoro” tutto quello che crea lvalore dentro l’azienda o fuori: perché chi è capace di rispondere ai need di un’organizzazione d’impresa, contribuisce anche alla crescita complessiva della società che è intorno a lui. Il tutto senza pregiudizi e attraverso invece una conoscenza dei trend economici e professionali. “In quella che resta la seconda economia manifatturiera d’Europa, la domanda di lavoro manuale qualificato sempre più qualificato resta elevata. Così come le competenze digitali: il piano “Industria 4.0″ varato dal governo riconosce una dinamica trasversale a tutto il sistema produttivo. Tutti devono essere in possesso di uno stock di conoscenze digitali: basti pensare agli spazi che si vanno aprendo rapidamente nell’e-commerce o nella nuova logistica integrata”. E’ uno dei molti sentiment rafforzatisi in un vero sabato di lavoro a Gi Group.