Dopo gli incontri informali per il rinnovo dei contratti statali avventi negli scorsi mesi all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, si attende ora il tavolo ufficiale tra governo e sindacati per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. I contratti statali sono bloccati da sette anni, dal 2009, ed entro quest’anno dovranno quindi essere sbloccati. Ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere, in particolare quello che riguarda il budget previsto per gli aumenti. Su questo punto i sindacati si oppongono all’ipotesi avanzata dal governo di stanziare complessivamente 900 milioni di euro, 600 con la manovra di quest’anno da aggiungere ai 300 già stanziati lo scorso anno. La trattativa sul rinnovo dei contratti statali in questo momento sembra in una fase di stallo. Inoltre i sindacati si sono spaccati: la Cgil e la Uil continuano a contestare lo stanziamento previstoe minacciano uno sciopero, mentre la Cisl punta l’attenzione sul merito dei dipendenti pubblici e non appoggia l’ipotesi di un’agitazione dei lavoratori.



E’ in corso la trattativa per il rinnovo dei contratti statali con l’ipotesi, come riferisce BusinessOnline, di un fondo unico a cui attingere per far fronte alle diverse spese di pubblica amministrazione. Dal fondo sarebbero quindi prese sia le risorse per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici che quelle per lo sblocco del turnover, passando per la riforma delle carriere nelle forze di polizia. Si tratta di una novità che sarà inserita all’interno della manovra e che dovrebbe prevedere uno stanziamento di 1,9 miliardi di euro già a partire dal 2017, come inserito nella bozza della legge di bilancio. In base a queste linee di indirizzo i più soddisfatti sarebbero i militari e forze dell’ordine mentre i dipendenti pubblici sarebbero ancora in attesa di capire in che modo saranno distribuiti quei complessivi 900 milioni di euro che il governo dovrebbe stanziare per il rinnovo dei contratti statali.



Ci sarebbe il via libera alla costituzione di un fondo contratti statali. E’ quanto si apprende, come riferisce BusinessOnline, “dalla bozza della legge di Bilancio, secondo cui la dotazione è di 1.400 milioni di euro per l’anno 2017 e di 1.850 milioni di euro dal 2018”. Il fondo della pubblica amministrazione sarà impiegato per il rinnovo dei contratti statali bloccati da sette anni e per assunzioni di personale a tempo indeterminato, nell’ambito delle amministrazioni dello Stato, compresi i Corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Si starebbe quindi per sbloccare lo stallo dell’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. Sempre che la trattativa in corso tra governo e sindacati trovi un punto d’incontro sullo stanziamento per il rinnovo dei contratti statali. Le cifre infatti ipotizzate dal governo per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici sono state infatti finora contestate dalle parti sociali.



Resta ancora aperta la questione del rinnovo dei contratti statali. E c’è attesa per la trattativa tra governo e sindacati con la quale dovranno essere affrontati i nodi ancora irrisolti tra cui quello del budget. La segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, ha dichiaarato ieri a margine di una manifestazione del sindacato sul referendum costituzionale che per il rinnovo dei contratti statali “gli ultimi giorni sono stati tutti negativi”. Come riporta l’agenzia di stampa Ansa, si legge sul sito della Cgil Toscana, Camusso ha sottolineato che c’è “un effetto che rimbalza di tavolo in tavolo, e che propone la questione che abbiamo posto fin dall’inizio: cioè non si vogliono aumentare i salari e le ipotesi che ci sono non coprono nemmeno la tutela del costo della vita”. Riguardo poi all’ipotesi di un fondo unico della pubblica amministrazione di 1,9 miliardi, contenente anche le risorse per il rinnovo dei contratti statali, Camusso ha affermato: “rischiamo di avere anche lì una condizione che non permette neanche di avviare la discussione. Mi pare che sia la ragione per cui abbiamo detto: unifichiamo e diamo senso all’iniziativa contrattuale affinché si rinnovino contratti che oggi sono aperti per più di 11 milioni di lavoratori”.