Piazza Affari chiude in calo dello 0,59% e Mps termina la seduta con un -3,85% che lascia il titolo sotto i 27 centesimi. Alberto Nagel, rispondendo a uno dei soci di Mediobanca nel corso dell’assemblea, ha detto che “Corrado Passera è benvenuto come tutti gli investitori di questo mondo che desiderano investire in Montepaschi”. Il numero uno di piazzetta Cuccia ha anche spiegato che le commissioni che Montepaschi pagherà per l’aumento di caiptale “sono più basse di quelle che ha pagato nelle ultime operazioni”. Piazza Affari resta in rosso e Mps passa in territorio negativo, con un -3,6% che porta il titolo verso i 26 centesimi. Alberto Nagel ha dichiarato che per Mediobanca è importante contribuire a risolvere la situazione di Montepaschi, perché l’alternativa al successo del piano di rafforzamento patrimoniale “è una situazione molto brutta, nella quale  noi non dobbiamo trovarci, quindi dobbiamo fare tutto il possibile per  evitarla”. Il numero uno di piazzetta Cuccia ha aggiunto che ovviamente portare a termine un aumento di capitale da 5 miliardi, quando la propria capitalizzazione di borsa non arriva nemmeno a uno, è molto sfidante.  Piazza Affari resta in rosso e Mps riduce il suo rialzo allo 0,8%, scenendo sotto i 28 centesimi ad azione. Il Corriere della Sera segnala che tra i grandi detentori di bond di Montepaschi c’è Generali. Il colosso assicurativo avrebbe più di 400 milioni in obbligazioni della banca toscana e se dovesse partecipare al programma di conversione in azioni previsto dal piano di risanamento presentato da Marco Morelli potrebbe quindi avere una quota non irrilevante in Montepaschi.  Piazza Affari si muove in rosso e Mps sale del 3%, superando i 28 centesimi ad azione. L’Associazione vittime del decreto salva banche contesta le stime del piano industriale di Montepaschi, che potrebbe contenere una sovrastima sul valore contabile del capitale netto tangibile successivo all’aumento di capitale da 5 miliardi e alla cessione dei crediti in sofferenza. Secondo il prospetto di Mps, infatti, tale valore salirebbe di 700 milioni di euro rispetto all’attuale, mentre per l’Associazione vittime del decreto salva banche il capitale netto tangibile resterebbe invariato. Tale differenza sarebbe dovuta alle perdite per la cessione dei crediti in sofferenza: secondo il piano della banca toscana saranno di 1 miliardo di euro, secondo l’associazione di 1,7 miliardi. “Ci auguriamo vivamente di sbagliare”, aggiunge l’Associazione vittime del decreto salva banche in una nota.



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