Nella lunga stagione di accordi e polemiche sui contratti statali nella ancora più lunga discussione attorno alla Pubblica Amministrazione, le ultime cifre confermate dalla Manovra Economica 2017 arrivata al Quirinale non soddisfano per nulla i sindacati e le parti sociali che non siano il governo. La ricetta di Poletti non convince l’Inps, con Boeri polemicissimo nei due giorni scorsi, ma anche i sindacati stessi che non solo non sono convinti dalla cifra per il 2017, ma è anche il periodo successivo fino al 2018 che non trova conferme positive nelle parti sociali. Il fondo ultimo, se l’Europa accetterà la Legge di Bilancio 2017, è volto a finanziare il rinnovo dei contratti della PA e le assunzioni di Vigili del Fuoco, Poliziotti e dipendenti delle agenzie fiscali. I numeri dicono 1 miliardo e 920 milioni di euro, mentre per il 2018 i fondi salgono a 2 miliardi e 630 milioni di euro, ma per quanto riguarda l’attesa del rinnovo totale del settore pubblico con aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici si aspettava ben di più, specie dopo le promesse del premier Renzi. Un altro capitolo riguarderebbe poi la scuola, a cui verrebbe dedicato un uno stanziamento da 140 milioni per il 2017 e 400 milioni a decorrere dal 2018, allo scopo di ampliare gli organici e le ultime modifiche arriveranno anche nel settore Sanità, «Nella Manovra che approderà presto alla discussione delle Camere c’è una parte del Fondo sanitario che è dedicata alle stabilizzazioni di precari e alle nuove assunzioni (con relativo sblocco del turn over) ma la quota riservata ai rinnovi dei contratti della Dirigenza e delle Convenzioni è contenuta nel cosiddetto Fondo PA, ossia riservato ai rinnovi per tutta la pubblica amministrazione (non solo la sanità ndr) il cui ammontare dovrebbe essere intorno al miliardo e 900milioni di Euro all’anno», conferma il ministro Beatrice Lorenzin pochi giorni fa in un convegno del Ministero della Salute a Roma



Leggi anche

Bonus disoccupazione/ Tutti gli incentivi economici per chi non ha lavoro (14 dicembre)SCUOLA/ Orientamento e Its, il contributo di Trento alla formazione dei "tecnici" che mancano