C’è ancora il nodo del budget per il rinnovo dei contratti statali. Secondo quanto riportato da Businessonline, il governo sarebbe intenzionato a stanziare 700 milioni di euro: ai 300 milioni di euro stanziati con la legge di stabilità dello scorso anno si aggiungerebbero altri 400 milioni di euro. Si tratta però di una cifra che non viene ritenuta adeguata dai sindacati. In questi giorni continuano le riunioni tecniche con le parti sociali all’Aran, l’agenzia che per conto del governo cura le negoziazioni in ambito pubblico. Nel mese di ottobre sarà varata la legge di bilancio è si attende quindi di sapere la cifra che sarà stanziata per il rinnovo dei contratti statali. Il governo sembra intenzionato a fissare una soglia al di sopra della quale non ci saranno aumenti per lo stipendio base dei dipendenti pubblici: quindi lo scatto sarà legato anche al reddito oltre che ai risultati. La cifra si aggirerebbe sugli 80mila euro e sarebbero esclusi i dirigenti. Per gli altri gli aumenti non dovrebbero essere legati alla produttività: questo servirebbe a evitare che chi è sotto i 26mila euro lordi all’anno perda il bonus da 80 euro al mese.
Continua tra governo e sindacati la trattativa per il rinnovo dei contratti statali dopo lo stop di sette ani all’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. In questi giorni le parti sociali stanno prendendo parte a nuovi confronti all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Il Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, come sottolinea Businessonline, ripete che gli aumenti non saranno a pioggia ma saranno legati a merito e produttività, oltre che al livello degli stipendi. Restano però i dubbi sul rinnovo dei contratti statali sia per quanto riguarda lo stanziamento, con i sindacati che chiedono un aumento in busta paga di almeno 80 euro, che le modalità di erogazione delle somme. I sindacati ribadiscono la richiesta di “stesse regole per pubblico e privato e stesse opportunità per la contrattazione”. Sul rinnovo dei contratti statali i sindacati sostengono che sia necessario avere, tra pubblico e privato “stesse responsabilità ma anche stesse possibilità di sviluppo professionale e valorizzazione delle competenze. E stesso ruolo nel definire le regole del gioco”. Per questo motivo presenteranno al governo la proposta di “un contratto innovativo che valorizzi il lavoro, riassegnando alla contrattazione la funzione di regolare condizioni e organizzazione del lavoro”.