La legge di Bilancio arriva in parlamento, come raccontiamo da giorni, con il settore dei contratti statali, l’aumento e rinnovo degli stipendi e l’intero cantiere della legge di manovra economica che attende la conferma e l’approvazione del Parlamento, in un difficile momento segnato dall’emergenza terremoto e dall’aspra campagna elettorale per il referendum. Resta dunque da capire come i vari emendamenti in questi giorni sotto esame proveranno a rilanciare, modificare e nel caso aumentare le risorse per i contratti statali, come da tempo chiedono associazioni e sindacati di categoria. Sul fronte rinnovo contratti infatti, l’obietivo è ora il rafforzamento delle risorse e la distribuzione tra le tante situazioni in esame. Da un lato il rilancio sui contratti dei dipendenti pubblici, ma come abbiamo visto in queste settimane in Bilancio ci sono anche il riordino delle carriere per il personale del settore sicurezza-difesa e la stabilizzazione per lo stesso comparto del bonus Renzi di 80 euro. Non solo però, l’intento del Governo è quello di portare altri aumenti in modo da estendere i fondi anche per le misure del pacchetto famiglia, tra cui bonus Bimbi e Buoni Nido.
Il budget per il rinnovo dei contratti statali è contenuto negli stanziamenti previsti per la Pubblica Amministrazione nella Legge di Bilancio. C’è ancora attesa però sui chiarimenti sull’effettiva somma che il governo intende stanziare per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. Nel testo è infatti presente, come ricorda Businesonline, un budget complessivo che comprende anche il riordino delle carriere delle forze dell’ordine. Lo stesso premier Matteo Renzi, nell’ultimo appuntamento con la diretta streaming du Facebook “Matteo Risponde”, ha ribadito che sul tavolo ci sono poco meno di due miliardi di euro da ripartire. Dunque prima di fare una valutazione sul rinnovo dei contratti statali dovrà prima essere sciolto il nodo delle risorse. E dovranno essere esaminati gli emendamenti al testo della Legge di Bilancio: martedì prossimo 15 novembre, come riportato dal Sole24ore, sono previste le dichiarazioni di ammissibilità delle singole proposte di modifica mentre il voto agli emendamenti giovedì 17 novembre. Il testo dovrebbe poi arrivare in Parlamento una settimana dopo.