I sindacati annunciano mobilitazioni sulla questione del rinnovo dei contratti statali che sono bloccati dal 2009. Sull’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici è netto il commento delle parti sociali sull’ipotesi di stanziamento da parte del governo. Come riportato da Rassegna Sindacale, testata d’informazione della Cgil, Serena Sorrentino, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco (segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa) hanno dichiarato: “Basta prendere in giro i lavoratori pubblici. Nella Legge di stabilità le risorse per i rinnovi sono del tutto insufficienti. Daremo battaglia per un contratto vero e innovativo. Il governo promette e non mantiene. Aveva parlato dei 300 milioni come di una ‘cifra simbolica’, ora siamo arrivati a una ‘del tutto insufficiente’. E nel frattempo nessun tavolo di confronto e nessun progetto per professionalità, produttività, innovazione dei servizi”. I sindacalisti hanno poi aggiunto: “Il premier Renzi ha fatto un’altra scelta sbagliata e miope che smentisce tutte le buone intenzioni e le false promesse di questi mesi. Il contratto è un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici che aspettano da sette anni. Ed è anche l’unico strumento per dare alle persone servizi di qualità, più avanzati, più vicini ai bisogni. Questo chiedono i lavoratori pubblici per il proprio lavoro e per le comunità, ma evidentemente al governo non interessa”.



Sembra in una fase di stallo il rinnovo dei contratti statali. Le trattative tra governo e sindacati infatti non sono ancora state avviate dopo gli incontri informali che si sono svolti nei mesi scorsi all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Ora i sindacati chiedono che sia avviato il tavolo per lo sblocco degli aumenti degli stipendi dei dipendenti pubblici. Come riportato sul sito della Cgil – Fp Lombardia Florindo Oliverio, segretario generale della Fp Cgil Lombardia sottolinea: “Dobbiamo ottenere l’avvio delle trattative sui rinnovi contrattuali a partire dal dettare noi l’agenda dei lavori. Ai lavoratori dobbiamo un ritorno della loro mobilitazione di questa primavera e con loro dobbiamo costruire la mobilitazione che sarà inevitabile mettere in campo per portare a casa i contratti, utili a valorizzare il lavoro pubblico, e che servano alle cittadine e ai cittadini di questo paese”.



Tiene ancora banco la questione del rinnovo dei contratti statali fermi da sette anni. Sono sostanzialmente tre i nodi ancora da sciogliere tra governo e sindacati, come ricorda Businessonline. Il primo punto è quello dello stanziamento per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici: il governo avrebbe ipotizzato 900 milioni di euro ma per i sindacati questa cifra sarebbe troppo bassa. Poi ci sono ancora incertezze sulle modalità di distribuzione di questa somma e infine anche ritardi nell’avvio delle trattative per lo sblocco dei contratti statali. I sindacati si stanno muovendo in queste ore per chiedere il rinnovo: in corso infatti la ‘maratona del lavoro pubblico’. Come riportato infatti sul sito della Cgil – Fp Lombardia gli esecutivi nazionali Cgil Cisl Uil di categoria hanno lanciato questa ‘corsa di resistenza’ per i contratti statali con “un percorso di assemblee in tutti i posti di lavoro che attraverserà il paese, intramezzato da una maratona vera e propria a Roma (il 12 novembre, ndr), per sensibilizzare lavoratori e cittadini, arrivando ai palazzi della politica, sulla necessità di nuovi contratti e investimenti veri nell’innovazione per ‘servizi di qualità, più avanzati, più vicini alle persone’ ”.

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