L’accordo raggiunto sui contratti statali pochi minuti fa a Roma con il ministro Pa Marianna Madia, viene salutato come un deciso cambio di passo positivo da parte dei sindacati generale che hanno firmato la bozza di accordo finale. Riforma Pa “salva” ma anche salvi aumenti considerati ora dignitosi per i contratti dei dipendenti pubblici. Sono molto soddisfatta e contenta per milioni di lavoratori e lavoratrici del pubblico impiego. E’ stata sbloccata la contrattazione e si è fatta valere la contrattazione sulla legge. Ora sbloccheremo la contrattazione di secondo livello che garantirà non solo buste paga più pesanti ma anche più qualità del lavoro e del servizio”. Così la segretaria generale Cisl Annamaria Furlan commentando l’accordo quadro che sblocca la contrattazione del pubblico impiego. Toni ottimistici anche per il segretario generale della Cisl Fp, Giovanni Faverin che saluta il rinnovo come «un deciso cambio di passo sulla trattativa, ora si apre una strada nuova e impegnativa verso il riconoscimento professionale dei lavoratori pubblici». Secondo la nota Cisl d’ora in poi sia in pubblico che in privato, saranno le parti a decidere le materie da regolare con la contrattazione, «meno legge e piu’ contratti per dare piu’ valore alle competenze dei lavoratori anche nell’innovazione organizzativa che serve ai nostri enti». 



La Cgil, il sindacato che fra tutti aveva espresso più riserve sulla trattativa per il rinnovo dei contratti statali, si è detta soddisfatta per l’accordo raggiunto oggi con il governo: “Abbiamo fatto un buon lavoro, che rende possibile riaprire la stagione per i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego”, ha commentato il segretario generale Susanna Camusso lasciando palazzo Vidoni dopo l’incontro. Camusso ha sottolineato inoltre che “il governo si è impegnato a modificare la legge Brunetta e la buona scuola, e a ridare spazio alla contrattazione”, esprimendo anche apprezzamenti per il proposito dell’esecutivo di prorogare i contratti in scadenza per i precari della pubblica amministrazione. Soddisfatto anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, per l’intesa raggiunta: “Un accordo così un anno fa ce lo potevamo sognare. Per il bonus 80 euro si è trovato un salvagente nella contrattazione sarà la scala parametrale, che sarà rivista, ad assicurarlo”.



L’accordo per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici è stato raggiunto: la trattativa tra il governo e i sindacati si è sbloccata nel pomeriggio. Dovrebbero essere destinati 850 milioni di euro per l’anno prossimo al rinnovo dei contratti statali, stando alle fonti sindacali citate da Il Sole 24 Ore. La lunga giornata è cominciata stamattina alle 11 circa a palazzo Vidoni: alla prima riunione è seguita una ristretta tra la ministra Marianna Madia e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furland e Carmelo Barbagallo. Si è trattato su un nuovo testo di accordo e dunque dopo sette anni di attesa è stata trovata la quadra per sbloccare i rinnovi contrattuali. I sindacati, che avevano insistito per allargare la valenza dell’intesa all’intero perimetro della pubblica amministrazione, includendo quindi anche la scuola, sono stati accontentati: l’accordo sul pubblico impiego dovrebbe valere, infatti, per tutti i settori della Pa.



Prosegue la trattativa per il rinnovo dei contratti statali. Dopo il tavolo di questa mattina tra il governo e i sindacati continua un incontro ristretto oggi pomeriggio tra il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo. I nodi che restano ancora da sciogliere sono gli aumenti di 85 euro che il governo intende ‘medi’ e i sindacati chiedono ‘minimi’, ma anche il bonus fiscale di 80 euro: su quest’ultimo aspetto Cgil, Cisl e Uil non vogliono che l’aumento dei contratti statali possa far decadere il bonus per lo sforamento del tetto di reddito per chi già ne usufruisce. Come riporta il Sole24ore il bonus fiscale degli 80 euro riguarderebbe 800mila lavoratori, di cui 250mila solo nella scuola. Questo problema è presente anche nei contratti del settore privato e nel nuovo contratto dei metalmeccanici, firmato sabato scorso, è stato risolto con “l’introduzione di un welfare contrattuale che agirà in caso di scostamento”.

Arrivano le prime indiscrezioni sull’incontro tra governo e sindacati sul tema dei contratti statali: la giornata cruciale per il tavolo tra il Ministro Madia e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil vede ora i primi dettagli della bozza di accordo, con il tavolo che ovviamente durerà per ancora larga parte del pomeriggio. Le fonti presenti all’incontro che hanno rivelato i primi accordi al Quotidiano.net, riportano la cifra di 850 milioni di euro per il 2017 nell’ambito del rinnovo sui contratti del pubblico impiego. «E’ la seconda voce del fondo per il pubblico che il governo ha spacchettato definendone i dettagli. La prima voce prevede 850-900 milioni di euro per le forze dell’ordine e all’interno di questa ci sono 480 milioni per la proroga degli 80 euro; 100-170 per le assunzioni; 40 per la forestale e 250 per il riordino delle carriere», riporta la fonte di Qn. Resta aperta ovviamente una grossa fetta della riforma con le possibili nuove modifiche che potrebbero arrivare anche con gli incentivi ai dipendenti pubblici che producono di più e che sono più presenti.

Sarà decisivo, per quanto riguarda il rinnovo dei contratti statali, l’incontro di oggi tra governo e sindacati? Il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, ha infatti convocato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil per arrivare a un accordo quadro sull’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. Governo e sindacati cercheranno di arrivare a un’intesa politica per lo sblocco dei contratti statali fermi da sette anni. Tra i nodi che restano sul tavolo della trattativa c’è quello dello stanziamento per gli incrementi salariali: si è parlato nelle ultime ore di un possibile punto d’incontro tra Esecutivo e parti sociali su 85 euro ‘secchi’. E ieri lo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi ha sottolineato che oggi il governo “cercherà di chiudere” trovando per il rinnovo dei contratti statali “un punto di equilibrio e di compromesso come è stato molto ben trovato sul tema dei metalmeccanici”.

Spunta una nuova ipotesi sul rinnovo dei contratti statali. L’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici proposto la scorsa settimana dal ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia era stato di “85 euro medi”. I sindacati Cgil, Cisl e Uil avevano risposto con la necessità che gli 85 euro fossero invece “minimi”. il nodo del budget è dunque una delle questioni ancora sul tavolo della trattativa per lo sblocco dei contratti statali. Su questo si starebbe cercando nelle ultime ore un compromesso, come riporta l’agenzia di stampa Ansa. Una delle ipotesi sarebbe quella di far saltare gli aggettivi che nella bozza di intesa accompagnano l’indicazione sugli aumenti dei contratti statali di 85 euro: non sarebbero più “medi” e non sarebbero più “non inferiori a”, ovvero minimi. La determinazione degli incrementi degli stipendi dei dipendenti pubblici sarebbe poi lasciata alla parti, ai singoli tavoli che si apriranno tra i sindacati e l’Aran sui quattro comparti: funzione centrali, funzionali locali, sanità e conoscenza.

Non ci sarebbe solo un aumento salariale per quanto riguarda i contratti statali, bloccati da sette anni. Un nuovo incontro politico tra il ministro della Pubblica amministrazione Mariana Madia e i sindacati Cgil, Cisl e Uil è previsto per oggi e potrebbe essere quello decisivo per arrivare a un’intesa sugli aumenti degli stipendi dei dipendenti pubblici. Da parte del governo, riferisce sempre l’agenzia di stampa Ansa, si starebbe infatti percorrendo anche un’altra strada in parallelo. L’intenzione dell’Esecutivo sarebbe quella di puntare sul pacchetto welfare, con agevolazioni per i fondi pensione e sgravi sul salario accessorio. Si tratta di argomenti che già compaiono nella prima bozza d’intesa: “il Governo si impegna a promuovere la graduale introduzione anche nel settore pubblico di forme di welfare integrativo, fiscalità di vantaggio del salario legato alla produttività e a sostenere l’adesione alla previdenza complementare”.