La Commissione europea ha lanciato, nei giorni scorsi, il Corpo europeo di solidarietà. I giovani tra i 18 e i 30 anni potranno così accedere a nuove opportunità per dare un contributo importante alla società in tutta l’Unione europea e per fare un’esperienza certamente importante che gli permetterà di ottenere competenze di grande valore specialmente all’inizio della loro vita lavorativa. I partecipanti al nuovo Corpo europeo di solidarietà avranno, infatti, la possibilità di essere inseriti in un progetto di volontariato o in un tirocinio, un apprendistato o un lavoro per un periodo che andrà dai 2 ai 12 mesi. 



Potranno impegnarsi, quindi, in un’ampia gamma di attività, in settori quali l’istruzione, l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale, l’assistenza nella distribuzione di prodotti alimentari, la costruzione di strutture di ricovero, l’accoglienza, l’assistenza e l’integrazione di migranti e rifugiati, la protezione dell’ambiente e la prevenzione di catastrofi naturali. I giovani che si registreranno nel Corpo europeo di solidarietà dovranno, ovviamente, dichiarare di condividerne i principi. Allo stesso tempo le organizzazioni partecipanti dovranno aderire alla carta del Corpo europeo di solidarietà, che ne stabilisce i diritti e le responsabilità durante tutte le fasi dell’esperienza di solidarietà.



L’ambizioso obiettivo dell’iniziativa è la partecipazione di ben 100 mila giovani europei al corpo europeo di solidarietà entro il 2020. Ma come questo sarà possibile? Perché un giovane dovrebbe fare tale scelta? Secondo la Commissione Ue, la partecipazione a quest’esperienza sarà una carta in più da giocarsi nella ricerca di un lavoro o per accedere a un corso di istruzione superiore. Il Corpo europeo di solidarietà dovrebbe essere, insomma, un’occasione in più a disposizione dei giovani per impegnarsi in un’attività significativa che potrebbe rivelarsi un prezioso trampolino di lancio verso il mondo del lavoro.



In particolare se si decide di fare volontariato il ragazzo non sarà retribuito, ma vedrà almeno pagate le spese di viaggio, vitto e alloggio e avrà, ovviamente, diritto a una copertura assicurativa per tutta la durata dell’attività. Coloro che svolgeranno, altresì, un apprendistato o un tirocinio avranno, per alcuni paesi, un vero contratto di lavoro redatto conformemente alle norme nazionali del Paese dove l’esperienza si svolgerà, e riceveranno un’indennità giornaliera. Per i partecipanti assunti con un normale contratto di lavoro sarà anche prevista una retribuzione, conformemente alle leggi e ai contratti collettivi del posto in cui la misura sarà attivata.

Dopo Garanzia Giovani, insomma, l’Europa si dota di un altro strumento per combattere, anche, la disoccupazione giovanile. Nei prossimi mesi capiremo, tuttavia, meglio quanto tutto ciò sarà efficace. Viene, in ogni caso, confermato che la soluzione dei nostri problemi si avrà, a differenza di quanto sostenuto dai vari populismi, con più Europa e non meno.