Diversi ricorsi contro il bonus Poletti, da parte sia di singoli pensionati che di associazioni, sono pronti a partire in Liguria. Lo riferisce Il Secolo XIX spiegando che dopo la misura del Governo Renzi è stata inviata alla Corte Costituzionale dal Tribunale di Palermo in molti vogliono ottenere quel che spetterebbe loro, ma che non gli è stato dato dall’esecutivo. Va da sé che se la Consulta dovesse bocciare il bonus Poletti il Governo potrebbe ritrovarsi in guai seri, considerando anche che ha difeso il potere di acquisto delle pensioni facendo in modo che non venissero adeguate a un’inflazione negativa. Paola De Micheli, ospite del programma diMartedì, ha parlato della riforma delle pensioni che il Governo Renzi dovrebbe varare. Il sottosegretario all’Economia ha ricordato che l’esecutivo ha preso l’impegno di affrontare “entro la fine della legislatura” i nodi più gravi della Legge Fornero. Non è quindi chiaro con quali tempi il Governo intenda muoversi. La De Micheli ha elencato tra gli interventi necessari quelli sui lavoratori precoci e sui lavori usuranti, senza però entrare nel merito dei correttivi da mettere in campo. In ogni caso ha ricordato quanto è già stato fatto: proroga di Opzione donna, settima salvaguardia per gli esodati, congelamento degli effetti negativi del tasso di inflazione sulle pensioni.
La battaglia per le pensioni anticipate a partire da 62 anni portata avanti da Cesare Damiano sembra aver trovato un alleato anche nell’Associazione bancaria italiana. C’è stata infatti un’audizione dell’Abi alla commissione Lavoro della Camera ed è stato evidenziato come nel settore ci sia stato negli ultimi anni un invecchiamento dei lavoratori piuttosto accentuato, a causa anche della legge Fornero. L’ex ministro in una nota ha detto quindi di condividere con l’Abi “l’esigenza di introdurre nel sistema previdenziale un meccanismo di flessibilità che favorisca l’ingresso dei giovani nelle aziende attraverso il ripristino di un normale turnover”. Vedremo se il sostegno dell’Abi faciliterà la strada al Ddl Damiano su questo tema.
La Covip ha compiuto un’indagine sulla situazione degli enti previdenziali, di cui Milano Finanza dà oggi conto. Emerge che le attività totali detenute arrivano a 72 miliardi di euro (dato al 2014), con un presenza rilevante di investimenti immobiliari, che pesano per più di un quarto. In ogni caso il dato è in diminuzione, mentre sembrano aver preso più piede i bond. La Commissione di vigilanza sui fondi pensione nei suoi dati fa anche notare che i fondi immobiliare sono la tipologia di asset immobiliari più rilevati, con circa 10 miliardi di euro.
In questi giorni le pensioni passano in secondo piano perché l’attenzione del Governo presieduto dal Premier Renzi è totalmente rivolta verso la vicenda delle Unioni Civili soprattutto dopo il passo indietro fatto da Beppe Grillo con cui di fatto ha dato ai componenti del Movimento Cinque Stelle ampia libertà sulla tematica. Tuttavia ci sono delle importanti novità per i lavori del settore privato che magari vogliono accedere alla pensione anticipata. Ebbene, stando all’articolo 24, comma 15-bis del decreto legge 201/2011 conosciuto come Riforma Fornero, per i lavoratori del settore privato che hanno raggiunto la quota 96 entro il 2012 oppure le lavoratrici che hanno raggiunto alla medesima data i 60 anni di età e 20 anni di contributi, possono accedere alla pensione anticipata a 64 anni e 7 mesi. Un beneficio senza dubbio importante per quanti hanno in animo di accedere al meritato riposo dopo una vita di lavoro e sacrifici.