Giuliano Cazzola più che una riforma delle pensioni ritiene necessarie in Italia politiche di invecchiamento attivo. In uno suo intervento su Formiche.net spiega infatti che le previsioni demografiche indicano che nel 2050 il 41% della popolazione italiana sarà over 60, con un’aspettativa di vita che è in crescita costante. Si arriverà quindi in una situazione, nel 2060, dvoe per ogni 100 persone in età di lavoro, ve ne sarebbero 78 da “mantenere”, tra cui i pensionati. “In tale contesto – scrive Cazzola – le politiche di invecchiamento attivo (e dell’innalzamento dell’età effettiva di pensionamento) sono un’esigenza primaria del mercato del lavoro”.



Per i lavoratori precoci e i gruppi che si battono per la proroga di Opzione donna fino al 2018 arriva una buona notizia. Alla loro manifestazione di giovedì 18 febbraio parteciperà anche Walter Rizzetto, membro della commissione Lavoro della Camera. Il deputato lo ha fatto sapere tramite un tweet in cui ha in particolare dato supporto alla proroga di Opzione donna. Ciò non vuol dire che Rizzetto non stia anche dalla parte dei lavoratori precoci. Meno di un mese fa aveva infatti, sempre tramite Twitter, espresso il suo “sì convinto” a Quota 41, ovvero la possibilità di poter accedere alle pensione dopo 41 anni di contributi senza penalizzazioni e indipendentemente dall’età.



I sindacati tornano a pressare il Governo sulla riforma delle pensioni. Carmelo Barbagallo, Segretario generale della Uil, durante un incontro tenutosi a Torino, ha detto che sarebbe ora che l’esecutivo convocasse le parti sociali, dato che è da oltre un anno che viene chiesto un incontro sul tema. Cgil, Cisl e Uil in settimana hanno inviato una nuova lettera al Governo, che tra l’altro ha da tempo ricevuto la piattaforma unitaria dei sindacati. Una piattaforma che chiede di introdurre la flessibilità pensionistica a partire da 62 anni e che vuole affrontare il problema dei lavoratori precoci con l’introduzione di “Quota 41”. Il Governo non ha finora risposto e anzi continua a temporeggiare sui cambiamenti alla Legge Fornero che ha promesso di attuare.



La manifestazione del 18 febbraio viene considerata molto importante dai lavoratori precoci, dato che potranno avere l’opportunità di chiedere la riforma delle pensioni con “Quota 41” direttamente in piazza Montecitorio. Per questo uno di loro, appartenente al gruppo “Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti”, ha pensato di scrivere a SOS Gabibbo, lo spazio di Striscia la notizia, chiedendo di poter avere uno spazio, magari con un servizio, nel programma di Canale 5. Oltre a segnalare la condizione dei lavoratori precoci, che oggi devono andare in pensione dopo circa 43 anni di contribuzione, viene ricordato come il loro permanere nel mondo del lavoro sottragga posti ai giovani, creando un problema occupazionale non da poco. Vedremo se il programma di Antonio Ricci raccoglierà la segnalazione. 

In questi giorni in cui il Governo Italiano sembra maggiormente impegnato nella questione relativa alle Unioni Civili, i sindacati si sono fatti sentire inviando al Premier Renzi ed al Ministro Poletti, una lettera condivisa per chiedere un confronto su questioni relative alla riforma pensioni ed in particolare per valutare soluzioni in ottica flessibilità, per risolvere la questione degli esodati e per la parlare di opzione donna. A proposito di uscita dal mondo del lavoro, vi vogliamo segnalare un utile strumento ideato dal sito pensionioggi.it per mezzo del quale è possibile calcolare l’esatto importo del cosiddetto Trattamento di Fine Servizio (TFS) dei dipendenti pubblici ed ossia il corrispondere del TFR per i privati. Uno strumento molto utile in quanto per via delle numerose riforme che si sono succedute negli anni, il calcolo esatto del TFS non è cosa semplicissima. Clicca qui per saperne di più in merito.